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Rimborsi IMU, la seconda casa in questi casi non si paga più: lo sapevate?

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Imu rimborsi – pixabay
La Corte Costituzionale ha emesso una sentenza storica riguardante il pagamento dell’IMU sulle seconde case. I coniugi con residenze diverse ora avranno diritto all’esenzione dalla tassa esattamente come accadeva già per le coppie di fatto.

La sentenza 209 del 13 Ottobre ha finalmente reso possibile la richiesta di rimborso per tutte quelle coppie di coniugi che hanno la residenza in due case diverse, anche se situate nello stesso comune. Le richieste andranno effettuate entro un tempo limite.

Cosa ha deciso la Corte Costituzionale

La Corte Costituzionale ha emesso una sentenza il 13 Ottobre che ha cambiato del tutto la visione del nucleo familiare preso in considerazione per il calcolo dell’IMU.

Fino a poco fa infatti la coppia che decideva di convolare a nozze doveva stabilire un’unica residenza, entrando quindi in possesso di una prima casa coniugale, per la quale non bisognava pagare l’imposta, ed una seconda casa che dal 2012 ha richiesto il pagamento della tassa sulla proprietà. La sentenza ha precisato che la concezione di nucleo familiare presente nella normativa risulta assolutamente obsoleta, dato che con l’avanzamento culturale le famiglie possono comprendere diverse dinamiche sociali non prese in considerazione dalla regolamentazione della tassa.

Le famiglie composte da coniugi risultavano infatti svantaggiate rispetto alle coppie di fatto, non legate ufficialmente che potevano godere della doppia esenzione IMU, grazie al mantenimento della doppia residenza.

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Imu seconda casa coniugi – pixabay

Come richiedere il rimborso dell’IMU

Dal 13 Ottobre è possibile richiedere il rimborso dei soldi acquisiti illegittimamente dai comuni, così da recuperare le somme versate per l’IMU negli anni precedenti. Per ottenere il rimborso si deve si deve presentare domanda al proprio Comune di residenza entro 5 anni dal versamento effettuato oppure da quando è sorto il diritto alla restituzione, cioè al 13 ottobre 2022, momento in cui la sentenza della Corte costituzionale è stata depositata.

Dato l’effetto retroattivo della norma, bisognerà anche dimostrare di soddisfare i requisiti richiesti al fine di ottenere il risarcimento delle somme versate fino a 5 anni prima. Può essere infine utile ricordare che l’imposta annua si versa in due rate, la prima rata va versata entro il 16 giugno dell’anno in corso e la seconda rata va versata entro il 16 dicembre dell’anno in corso.

Il versamento della prima rata è pari all’imposta dovuta per il primo semestre applicando l’aliquota e la detrazione dei dodici mesi dell’anno precedente o l’aliquota e la detrazione dell’anno in corso se già deliberate dal Comune. Il versamento della rata a saldo dell’imposta dovuta per l’intero anno è eseguito, a conguaglio, sulla base delle aliquote adottate dal Comune e dell’evoluzione in corso d’anno che ha interessato gli immobili e le quote di proprietà sugli stessi.