La dipendenza dal gas russo ha causato una vera e propria emergenza negli ultimi mesi, tanto che il riscaldamento sta subendo rialzi consistenti, cogliendo i cittadini europei quasi totalmente impreparati. L’Europa ha un piano per migliorare la situazione.
Il piano REPowerEU ha come obiettivo il raddoppio del tasso di diffusione delle pompe di calore, così da ridurre drasticamente i costi delle bollette e la necessità di ottenere ulteriore gas dalla Russia, che è stato da sempre uno dei maggiori fornitori europei.
La Commissione ha stilato delle risposte alle domande più fatte frequentemente, in cui si può leggere che gli Stati membri dell’Unione Europea possono accelerare la diffusione e l’integrazione efficaci sotto il profilo dei costi delle pompe di calore, dell’energia geotermica e dell’energia solare termica su larga scala.
Modernizzare i sistemi di riscaldamento, privandoli della necessità di utilizzare combustibili fossili, risolverà gran parte del bisogno di gas naturale, specialmente nelle zone e nelle città densamente popolate, e sfruttando il calore industriale dove disponibile.
La Commissione europea conclude facendo presente che: “questo colpo di acceleratore dovrebbe essere accompagnato da una espansione rapida della produzione di pompe di calore, anche grazie all’accesso agevolato ai finanziamenti”.
In Italia questo cambiamento sta già avvenendo, tant’è che secondo i dati di Assoclima, negli ultimi mesi le pompe di calore sono aumentate soprattutto per all’interno delle case, infatti le nuove installazioni hanno interessato i modelli con potenze inferiori a 17 kW, dedicati all’uso domestico.
Le pompe di calore più scelte sono quelle ad acqua ma ne esistono anche altre, che prelevano calore da fonti naturali esterne diverse come l’aria o la terra. Il funzionamento, simile a quello del frigorifero, è garantito dall’uso dello scambiatore di calore.
L’efficienza di questo sistema di riscaldamento potrebbe essere tale da a rimediare anche al calore estivo, dato che molte pompe hanno una duplice funzione e sono in grado sia di raffreddare che gli scaldare l’aria all’interno degli ambienti di casa, risparmiando così tantissimi soldi che sarebbero stati spesi per l’uso dei combustibili fossili.
Fortunatamente le pompe di calore riescono a generare molti kW termici con l’uso di una ridotta quantità di energia elettrica, riducendo tra l’altro le emissioni di CO2, aspetto molto importante da tenere in considerazione, dato che inquinano molto meno di altri sistemi di riscaldamento.
I costi del montaggio e l’installazione di una pompa con potenza di 2,5 kilowatt può costare dai 300 euro ai 2000 euro, a seconda del modello, del servizio di montaggio e della difficoltà di installazione.