Pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi: non è utopia, anzi
Il riconoscimento della pensione di vecchiaia, normalmente, scatta con almeno 20 anni di contributi. Tuttavia, ci sono dei casi in cui, è raggiungibile anche con soli 15 anni di versamenti. Quando è possibile pensionarsi con 15 anni di contributi?
Attualmente, per poter accedere alla pensione di vecchiaia è necessario possedere almeno 20 anni di contributi e un’età anagrafica di almeno 67 anni. Ma in presenza di alcuni specifici requisiti, è possibile maturare il diritto alla pensione di vecchiaia con soli 15 anni di contributi versati. Si tratta di un caso particolare previsto dalla cd. “Legge Amato”. Andiamo a vedere quali sono i requisiti da soddisfare per accedere alla prestazione con soli 15 anni di contributi.
Pensione di vecchiaia: quando viene riconosciuta con 15 anni di contributi
Quando si parla di pensioni l’attenzione è sempre molto alta, eppure non tutti sanno, che in alcuni casi è sufficiente aver versato 15 anni di contributi per poter beneficiare della pensione di vecchiaia. Come abbiamo accennato, si tratta di un caso particolare previsto dalla cd. “Legge Amato” che prevede tre deroghe.
Innanzitutto, il riconoscimento della pensione di vecchiaia con soli 15 anni di versamenti, può avvenire nel caso in cui, tutti i 15 anni di contribuzione (780 settimane) facciano riferimento a periodi antecedenti al 31 dicembre 1992. Attenzione, nel calcolo possono essere inseriti anche i contributi volontari, quelli da riscatto e i contributi figurativi. In più, il lavoratore deve essere iscritto al Fondo lavoratori dipendenti o alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi dell’INPS. Sono inclusi anche gli iscritti ex INPDAP, ex Enplas ed ex Ipost.
Si può accedere alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi, anche nel caso in cui si sia ottenuta l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari in data anteriore al 31 dicembre 1992. Questa possibilità è prevista solo per i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria (AGO) dell’INPS e gli iscritti ex Enpal. Anche in questo caso valgono tutti i contributi.
La terza deroga prevista dalla “Legge Amato” è applicabile solo ai lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria (AGO) o ad un fondo sostitutivo o esonerativo della medesima. Nello specifico, è riservata a chi ha maturato almeno 25 anni di anzianità assicurativa. In altre parole, il primo contributo deve essere stato versato ad almeno 25 anni dalla data del raggiungimento dei requisiti per la pensione. In più, è necessario avere 15 anni di contribuzione, di cui almeno 10 devono essere stati lavorati per periodi non inferiori alle 52 settimane.