A parlare di questi macchinari è stato il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, consigliandoli alle piccole imprese in vista di un ipotetico taglio del gas da parte della Russia durante l’inverno.
Ma non è inusuale trovarne nelle abitazioni private, anche se il loro uso domestico dipende molto dalle caratteristiche del modello specifico visto che in base alla tipologia variano la potenza, il peso e il prezzo. Scopriamoli tutti.
Generatore elettrico in casa, è la soluzione ai continui rincari delle bollette?
Negli scorsi giorni il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, ha lanciato un invito a comprare “un generatore elettrico per questo inverno e forse anche per il prossimo”.
La proposta non ha mancato di creare reazioni. Fra i dubbi avanzati ci sono la rumorosità di un generatore elettrico, ma anche i gas di scarico che produce, il prezzo e il fatto che sia alimentato a benzina o a diesel.
Tuttavia, Tabarelli a Radio 24 ha poi spiegato che il suo consiglio non era rivolto alle famiglie: “Se la Russia taglia del tutto il gas e se questo inverno farà freddo, noi non ce la facciamo in questi giorni, dobbiamo razionare. Io ho detto comprate un generatore ma lo dicevo per le imprese piccole“. Ma al di là del dibattito generato dal numero uno di Nomisma Energia, cos’è un generatore di corrente elettrica ed è possibile averlo a casa?
Un generatore di corrente elettrica serve, come dice il nome stesso, a generare corrente. È quindi un prodotto che permette di avere energia sempre a disposizione, ad esempio nei casi di emergenza o in luoghi dove non è disponibile. A livello di alimentazione ne esistono tre tipi: a benzina, a gasolio e a gpl.
Come funziona un generatore? Potrebbe davvero servirci in casa?
Nella maggior parte dei casi, il generatore si mette in funzione con un sistema manuale a strappo. Alcuni modelli dispongono di un motorino di avviamento collegato a una batteria per azionarlo: un vantaggio rispetto all’accensione a strappo, ma che implica un aumento delle dimensioni e del peso della macchina.
Il generatore a benzina è composto in pratica da un motore a scoppio: la combustione fa muovere i pistoni presenti all’interno e questo movimento genera energia meccanica attraverso l’alternatore. Poi, grazie al principio di induzione elettromagnetica, viene prodotta energia elettrica.
I generatori di corrente elettrica hanno poi diversi tipi di motore e di potenza. Varia anche la tipologia di corrente prodotta, la durata dell’autonomia e il rumore generato dall’apparecchio. Anche il peso può cambiare molto a seconda dei modelli: si va dai 20 chilogrammi a oltre 100.
I più economici, il cui prezzo si aggira intorno ai 400 euro, sono i generatori monofase a benzina. Quelli monofase sono consigliati per alimentare oggetti come lampadine, radio, trapani e smerigliatrici.
Per i diesel il costo supera i 1.000 euro, mentre per quelli ancora più potenti – utilizzati nei cantieri per esempio – si arriva anche sopra i 10mila euro. Questi ultimi sono i trifase, utilizzati per alimentare apparecchi che necessitano di una maggiore quantità di corrente, come ad esempio un forno o un macchinario industriale.