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“Mi hanno tolto 1 mese di Reddito di cittadinanza, i veri fascisti sono loro!” E sapete perché?

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Un nostro lettore ci scrive una mail di indignazione. Lui che vive davvero con il Reddito di cittadinanza, ha due figli e non ha preso i soldi: sapete perché?

Tutto nasce da una mail che non tutti i percettori hanno ricevuto: “i veri fascisti sono loro, Giorgia Meloni non era ancora al governo”.

Abbiamo raccolto la testimonianza tra il disperato e l’indignato di un nostro lettore, Luca. Ci ha scritto una mail piena di amarezza e rabbia, una mail sì… quello stesso strumento che oggi lascia il lettore senza i soldi per la spesa “non tanto per me io posso farne a meno, ma i miei figli hanno 5 e 3 anni e devono mangiare“- scrive Luca. Non era mai successo prima, ma ad agosto l’Inps decide di demandare alle agenzie per il lavoro la missiva in cui si avvertiva il percettore che “qualora non mi fossi presentato per un lavoro, mi avrebbero tolto un mese di Reddito

E così è stato, Luca non si è presentato e gli hanno tolto una mensilità di Reddito di cittadinanza. “non mi sono presentato per un motivo molto semplice – continua Luca – perché non ho mai ricevuto la mail, solo dopo avere contattato il call center Inps ho scoperto tutto“. “Mi hanno proprio detto che l’Inps mi aveva tolto un mese di reddito perché non mi ero presentato all’ufficio per l’impiego“.

Nessun perdono, dunque. i veri fascisti sono loro scrive Luca – lo faceva Mussolini, se non ti presentavi a lavoro ti beccavi l’olio di ricino, e loro, quelli che urlano contro la Meloni che fanno? Tolgono a me e ai miei figli i soldi per mangiare”. Letta così si tratta di un ricatto andato a buon fine, per l’Inps. “Ho chiesto ad un sacco di gente che conosco e che prende il Reddito – spiega Luca – ma nessuno ha ricevuto quella mail e nessuno ha perso nulla. Solo dopo aver scoperto tutto – continua- ho trovato il messaggio nello Spam, ma io non uso quasi mai la mail, non potevano telefonarmi?”.

Oggi forse tutti siamo costretti a usare internet e mail, pena quello che è successo a Luca, ma chi una mail non ce l’ha perde un mese di sostentamento senza sapere neppure il perché. E pensare che di tempo ne avrebbero avuto i centri perl ‘impiego a lavoare per bene a contatto con l’Inps, dal momento che il Reddito di cittadinanza non è nato ieri. L’abbiamo trovata la mail in questione, ma c’è un problema: anche se il nostro lettore l’avesse letta non avrebbe mai avuto la possibilità di rispondere in quanto l’indirizzo di posta ti rimanda indietro la mail. E non c’è verso neppure di contattare l’ufficio per l’impiego telefonicamente perché il numero presente in rete non è esatto. Abbiamo allora provato a contattare il Ministero che ci ha cordialmente risposto: dovete contattare l’ufficio per l’impiego.

Se anche voi avete perso 1 mese di Rdc, scriveteci.

La mail incriminata

Gentile beneficiario A seguito dell’accettazione della sua istanza di Reddito di Cittadinanza, vista l’individuazione da parte del MLPS dei requisiti necessari alla presa in carico da parte dei Centri per l’Impiego, di cui all’art.4 comma 5, comma 5-bis e comma 5-ter, della L.26/2019, con la presente comunichiamo la convocazione di: ….. – e, se presenti, di tutti i componenti il nucleo familiare presso il Centro per l’Impiego di/Sportello di CPI ROMA TIBURTINO per gli adempimenti previsti. Si ricorda, se ancora non si è provveduto, di effettuare la DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro) collegandosi al seguente link: https://www.anpal.gov.it/cittadini/servizi/dichiarazione-di-disponibilita-al-lavoro.

L’appuntamento è fissato per il giorno 8-set-2022 alle ore 11.30 presso il CpI di CPI ROMA TIBURTINO Via VIA SCORTICABOVE 77 (presentarsi munito di documento di riconoscimento in corso di validità). Si precisa che, in caso di mancata presentazione a tale convocazione, in assenza di giustificato motivo, si applicheranno le seguenti sanzioni (art.7 L.26/2019): a) decurtazione di una mensilità del beneficio economico in caso di prima mancata presentazione; b) decurtazione di due mensilità alla seconda mancata presentazione; c) decadenza dalla prestazione, in caso di ulteriore mancata presentazione.

Si specificano, di seguito, i casi di “giustificato motivo” (Circolare MLPS 3374 del 4/3/2016): a) documentato stato di malattia o di infortunio; b) servizio civile o servizio di leva o richiamo alle armi; c) stato di gravidanza, per periodi di astensione previsti dalla legge; d) citazioni in tribunale, a qualsiasi titolo, dietro esibizione dell’ordine di comparire da parte del magistrato; e) gravi motivi familiari documentati e/o certificati; f) casi di limitazione legale della mobilità personale; g) ogni altro comprovato impedimento oggettivo e/o causa di forza maggiore, cioè ogni fatto o circostanza che impedisca al soggetto di presentarsi presso gli uffici, senza la possibilità di alcuna valutazione di carattere soggettivo o discrezionale da parte di quest’ultimo. Le ipotesi di giustificato motivo dovranno essere comunicate al CPI di riferimento e documentate entro la data e l’ora stabiliti per l’appuntamento, e, comunque, entro e non oltre il giorno successivo alla data fissata.

Se avete un problema a presentarvi, vi auguriamo buona fortuna perché non sarà semplice comunicarlo a chi di dovere.