Alcune delle future norme non piacciono ai politici, che già hanno etichettato la nuova gestione come una sorta di assist alle persone che si sono rifiutate di fare il vaccino. L’obiettivo però, accompagnato anche dalle indagini, è quello di rassicurare i malati.
Tra i punti del governo compaiono anche la cancellazione delle multe e la presenza di un superconsulente, questioni spinose che non vanno a genio al PD, che teme una trappola per andare ad infangare l’operato di Conte e degli altri protagonisti della pandemia.
La commissione di inchiesta che probabilmente verrà gestita da un esponente dell’opposizione non va a genio a molti, tra cui il capogruppo alla Camera Matteo Richetti, che avverte: “Potrà aiutare a fare chiarezza, ma vanno evitate strumentalizzazioni che rischiano di generare in anticipo vittime e carnefici”.
Durante la presentazione della proposta del deputato Galeazzo Bignami, da parte della Meloni, Renzi ha ribattuto: “Bisogna far emergere le troppe zone grigie della gestione, soprattutto sull’acquisto di mascherine e respiratori”.
Anche l’ex ministro del PD Francesco Boccia ha detto la sua: “Facciamola, la commissione Covid, vedremo anche se ci sono delle responsabilità giudiziarie, anche nell’amministrazione di alcune regioni, ma non consentiremo che si infanghi la memoria di tanti servitori dello Stato”.
Il Pd si è anche indignato per la scelta, da parte della Lega, di voler annullare le multe destinate ai non vaccinati over 50 che non risultavano in regola con gli obblighi vaccinali sul Covid prima del 15 Giugno 2022.
L’inchiesta avrà lo scopo di sciogliere alcuni nodi riguardanti le mancanze del governo Conte sulla gestione della pandemia, partendo proprio dal tema dei traffici delle mascherine e dei respiratori e sul mancato piano pandemico.
Secondo il virologo milanese Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano: “È mancata completamente la strategia di approfondimento da quando si è rinunciato a fare le autopsie nei pazienti Covid”.
Le indagini sul traffico di mascherine, già aperte a Roma, Gorizia e Forlì, probabilmente potranno portare luce sui colpevoli che nel 2020 hanno fornito certificati falsi alle Dogane, per di più consapevoli, grazie ad un’interpretazione troppo personalizzata di un articolo dei decreti legislativi forniti da Conte.
Molte domande quindi verranno poste non solo a Conte, al commissario d’emergenza Domenico Arcuri ed al socio di Conte, Luca di Donna, ma anche all’ex ministro della Sanità Roberto Speranza, che secondo le carte insabbiò il report dell’Oms, scritto da Francesco Zambon, che inchiodava l’Italia sulla gestione del Covid.