Con il governo Meloni l’RDC è a rischio? Ecco le date dei futuri pagamenti
Il nuovo Governo, diventato operativo da pochissimi giorni, si è sempre espresso contro il Reddito di Cittadinanza, dichiarando più volte di avere in mente diversi cambiamenti che lo renderebbero più efficiente per tutti.
La fine dell’anno è vicina ed il Governo Meloni ha sempre meno tempo a disposizione per fornire la Legge di Bilancio, in cui saranno presenti tutti i provvedimenti e le misure che interesseranno l’Italia nei prossimi anni, in molti però temono per le sorti dell’RDC.
Le date delle ricariche
I pagamenti di Ottobre, Novembre e Dicembre sono al sicuro, in quanto non è prevista alcuna misura straordinaria per bloccare le ricariche in questi mesi. Anche le modalità di erogazione rimarranno le stesse, l’INPS infatti comunicherà i dati alle Poste Italiane affinché possano essere caricate le somme nella carta acquisti di tutti i percettori idonei.
I percettori quindi possono stare tranquilli, l’INPS sta già provvedendo all’elaborazione delle ricariche che verranno erogate intorno al 27 del mese, esattamente come prima dell’arrivo della Meloni a palazzo Chigi.
L’unica differenza riguarda il cambio di Ministri, infatti Marina Calderone si occuperà del Reddito di Cittadinanza da ora in avanti, sostituendo Andrea Orlando.
Nella ricarica di Novembre sarà presente anche il bonus da 150 euro erogato una tantum, previsto dal dl Aiuti-ter stabilito dall’ex Governo Draghi, destinato a tutti i cittadini che nel 2021 hanno avuto un reddito inferiore di 20mila euro, compresi ovviamente anche i percettori di RDC.
Quali cambiamenti avverranno nel 2023
La leader di Fratelli d’Italia ha più volte dichiarato, anche nel programma elettorale, di voler cambiare radicalmente il funzionamento del Reddito di Cittadinanza, attualmente però non risultano grandi novità, per le quali si dovrà attendere la Legge di Bilancio prevista per fine anno.
La completa eliminazione della misura è una misura assolutamente non prevista nei piani del nuovo Governo, sia perché la ministra si è sempre detta favorevole al reddito, ma anche perché l’Europa ha chiesto più volte di mantenere attiva una forma di sostegno garantito per le fasce di cittadini più in difficoltà.
La Meloni, almeno secondo le ultime dichiarazioni, vorrebbe aumentare le somme destinate agli inabili al lavoro, comprendendo disabili gravi, chi ha minori a carico e chi effettivamente non può essere introdotto nel mondo del lavoro.
Allo stesso tempo però le somme andrebbero tolte a tutti i cittadini in cerca di lavoro, investendo in corsi di formazione specializzanti, in assunzioni ed in accordi favorevoli con le aziende, così da garantire la formazione di nuovi posti di lavoro.