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4 Fornitori di energia sono stati multati dall’Antitrust, anche tu ne sei vittima?

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Provvedimenti per le società di energia elettrica – freepik
I rincari delle bollette hanno raggiunto ormai livelli quasi ingestibili e, per aggravare la situazione, alcuni fornitori di energia elettrica hanno commesso degli illeciti per aumentare ulteriormente i prezzi da assegnare alle famiglie.

L’Antitrust ha condotto dei controlli soprattutto nei riguardi di 4 società molto diffuse, ritenute colpevoli di condotte illegittime nei confronti dei propri clienti, dato che con alcune comunicazioni hanno costretto i consumatori ad un cambiamento di contratto.

I controlli dell’Antitrust

Ad Aprile, mentre già si discuteva ampiamente dei rincari delle bollette, il governo Draghi ha incluso nel Decreto Aiuti-bis l’articolo 3, che vieta ogni sorta di modifica sul prezzo delle forniture di energia elettrica e gas naturale fino al 30 Aprile 2023, sperando che per quella data si possa trovare una soluzione alla criticità della condizione odierna.

In concomitanza con questo avvenimento, l’Antitrust ha avviato dei controlli su molte società di fornitura di energia e di gas, trovando diverse irregolarità con cui si voleva aggirare il divieto, creando delle comunicazioni ingannevoli che portavano i consumatori a dover accettare nuovi contratti con condizioni nettamente peggiori e così più alti.

Al termine dell’istruttoria, cominciata il 19 Ottobre, sono stati emessi dei provvedimenti cautelari nei confronti di Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti, comunicando che: “Nessuna delle imprese ha adeguatamente giustificato la propria condotta, né ha ritenuto di modificarla, persistendo per tutte, dunque, le esigenze cautelari”.

In più, l’Autorità ha chiesto ad altre 25 società la documentazione contrattuale e le comunicazioni destinate ai consumatori che sono state proposte dopo il 10 Agosto.

fornitori luce e gas
fornitori luce e gas- freepik

I provvedimenti scelti per le 4 società

Iberdrola ed E.ON hanno “comunicato agli utenti la risoluzione del contratto di fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta, condizionando i consumatori ad accettare un nuovo contratto a condizioni economiche ben peggiori oppure a passare a forniture alternative”.

Dolomiti ha invece “impropriamente ritenuto valide le comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022), mentre la norma fa salve solo le modifiche unilaterali “perfezionate”, cioè effettivamente applicate, prima della stessa data”.

Iren, infine, ha “indebitamente comunicato alla clientela la scadenza delle offerte a prezzo fisso per applicare nuove e peggiorative condizioni di fornitura, sostituendo le precedenti comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche con nuove comunicazioni parimenti vietate dal Decreto Aiuti bis”.

Per questi motivi l’Autorità ha disposto “nei confronti di Iberdrola e di E.On, l’obbligo di applicare le originarie condizioni di offerta, a favore dei consumatori che hanno sottoscritto nuovi contratti a condizioni peggiorative; di consentire di ritornare in fornitura alle originarie condizioni ai consumatori che, a seguito della risoluzione, hanno scelto un nuovo fornitore o sono stati trasferiti alla fornitura in regime di  salvaguardia.

Nei confronti di Dolomiti e di Iren, la sospensione delle illegittime comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche di offerta mantenendo, fino al 30 aprile 2023, il prezzo di fornitura applicato in data precedente al 10 agosto. Nei confronti delle quattro società, l’obbligo di informare i consumatori, individualmente e con la stessa modalità adottata in precedenza, sull’inefficacia delle comunicazioni inviate e sulle misure cautelari”.

Le imprese dovranno comunicare all’Autorità, entro 5 giorni, le misure adottate per ottemperare ai provvedimenti cautelari.