Tra le priorità del nuovo Governo capitanato da Giorgia Meloni c’è la lotta all’evasione fiscale. Tuttavia, la leader di Fratelli d’Italia ha specificato che saranno sostanzialmente cambiati i criteri di valutazione. Ecco cosa ha dichiarato la neopremier nel suo discorso per la fiducia.
Un punto cardine del nuovo Governo Meloni è la lotta serrata all’evasione fiscale che, secondo quanto affermato proprio dal nuovo Presidente del Consiglio, deve ripartire da nuovi criteri di valutazione. La leader di Fratelli d’Italia punta agli evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’IVA. In più, chiede a gran voce una modifica dei controlli fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Il nuovo Presidente del Consiglio Giorgia Meloni assicura che ci sarà una serrata lotta all’evasione fiscale. A partire da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’IVA. Durante il discorso per la fiducia alla Camera Meloni ha parlato di “vera lotta all’evasione non caccia al gettito”. E sarà “accompagnata da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora”.
Nello specifico, Meloni suggerisce di concentrarsi prevalentemente sulle grandi frodi e sulle irregolarità che vengono effettuate dalle grandi imprese. Mentre propone una tregua fiscale per quelle piccole e medie, che riceveranno meno controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Del resto, durante il suo discorso la Meloni ha ribadito l’importanza di non disturbare chi vuole fare. E dunque, lasciar lavorare le piccole e medie imprese, senza vessarle. Queste le parole della leader di Fratelli d’Italia, durante il suo discorso tenuto alla Camera lo scorso 25 ottobre: “Chi oggi ha la forza e la volontà di fare impresa in Italia va sostenuto e agevolato, non vessato e guardato con sospetto. Perché la ricchezza la creano le imprese con i loro lavoratori, non lo Stato tramite editto e decreto. E allora il nostro motto sarà ‘non disturbare chi vuole fare’.
Le imprese chiedono soprattutto meno burocrazia, regole chiare e certe, risposte celeri e trasparenti. Affronteremo il problema partendo da una strutturale semplificazione e deregolamentazione dei procedimenti amministrativi per dare stimolo all’economia, alla crescita e agli investimenti, anche perché tutti sappiamo quanto l’eccesso normativo, burocratico e regolamentare aumenti esponenzialmente il rischio di irregolarità, contenziosi e corruzione”.
Insomma, la neopremier ha in mente davvero tante novità per l’Agenzia delle Entrate, vediamo se i risultati le daranno ragione.