Invalidità civile: come si richiede e quali percentuali danno benefici
Le persone con una disabilità fisica o intellettiva, oppure affette da determinate patologie, possono richiedere l’invalidità civile.
Ovviamente devono essere tali da influire sulle capacità lavorativa, rendendo anche difficoltose alcune azioni della vita quotidiana e determinando uno svantaggio sociale, relazionale o di integrazione.
Invalidità civile, come richiederla e come ottenere i benefici
Non tutte le malattie danno diritto all’invalidità e quindi ai relativi benefici, che possono essere di carattere economico, fiscale o socio-assistenziale. Esistono delle tabelle che indicano quelle ritenute invalidanti. A ognuna corrisponde una percentuale di riduzione della capacità lavorativa: in base a questi valori vengono quindi erogate le diverse prestazioni. Le patologie o le disabilità fisiche e intellettive danno diritto a benefici se il punteggio raggiunto è pari ad almeno il 33%. Al di sotto di questa soglia non sono previste agevolazioni.
Dal 46% è possibile iscriversi alle liste di collocamento mirato presso il Centro per l’impiego; tra il 33% e il 73% sono previsti vantaggi fiscali e assistenza sanitaria; dal 66% c’è l’esenzione dal pagamento del ticket; dal 74% al 100% subentrano le prestazioni economiche.
I casi per ottenere l’invalidità: quali e quanti sono
L’asportazione dell’utero, così come delle ovaie e delle mammelle, danno diritto a percentuali di invalidità. Recentemente l’INPS ha inoltre riconosciuto la possibilità, per le donne portatrici delle mutazioni BRCA 1 e BRCA 2- quindi con elevato rischio genetico di sviluppare il carcinoma mammario oppure ovarico, oltre che altre neoplasie- di richiedere l’invalidità anche in caso di chirurgia preventiva.
Un tema che continua a essere di grande attualità portato alla ribalta alcuni anni fa, da Angelina Jolie. All’epoca la celebre attrice scelse una doppia mastectomia preventiva e l’asportazione delle ovaie e delle tube, proprio perché portatrice della mutazione, avendo già una storia familiare segnata da morti femminili premature a causa di questa tipologia di tumori.
Oltre che per le menomazioni permanenti, sono previste percentuali sia per la sofferenza psichica connessa alla scoperta del rischio, che strettamente legata all’intervento. In linea generale, per la mastectomia è prevista una percentuale fino al 40% di invalidità; per l’isterectomia totale in età fertile il 25%; per l’asportazione di utero, ovaio e tube fino al 40%. Le valutazioni vengono comunque effettuate caso per caso.
Come richiedere l’invalidità in questi casi
Per l’avvio del processo dello stato di invalidità civile, se si rientra nella fascia di età compresa tra i 18 e i 67 anni, è necessario innanzitutto rivolgersi al proprio medico curante.
Sarà suo compito compilare un certificato introduttivo sulla patologia, da inviare telematicamente all’INPS, che assegnerà un codice univoco alla procedura attivata. Il medico rilascerà all’interessato la copia in originale del certificato, l’attestato di trasmissione e l’eventuale documentazione sulla non trasportabilità del paziente.
Il certificato medico ha validità di 90 giorni. Entro questo periodo di tempo deve essere abbinato a una domanda di invalidità, che è possibile inoltrare all’istituto online oppure tramite un patronato.
Il paziente sarà quindi convocato dall’Asl competente del territorio, con tempistiche che di norma variano tra i 30 e i 15 giorni a seconda della patologia, per la vista di accertamento che assegna i punteggi di invalidità. In caso di esito positivo, entro 120 giorni chi fa richiesta dell’invalidità si riceve una risposta via raccomandata oppure e-mail. Altrimenti la commissione potrebbe richiedere altri documenti per approfondire il caso.