Cosa succede se non si accetta una raccomandata dell’Agenzia delle Entrate?
Nonostante molte comunicazioni ufficiali vengano trasmesse per via telematica, esistono ancora situazioni in cui risulta necessario l’invio di una raccomandata, soprattutto per quanto riguarda notifiche di debiti e cartelle esattoriali.
La raccomandata generalmente prevedere che il ricevente firmi il modulo di avvenuta ricezione fornito dal postino, ma cosa succede se non risulta nessuno in casa o si rifiuta direttamente la lettera? Il debito si annulla o si può andare incontro a multe?
Rifiutare una raccomandata
La raccomandata è un sistema per spedire la posta che prevede la certificazione di avvenuta consegna al ricevimento della stessa, esattamente come avviene per le PEC, il servizio di Posta Elettronica Certificata.
Queste comunicazioni vengono utilizzate soprattutto quando si ha bisogno di un riconoscimento legale dell’avvenuta consegna, infatti il postino ha l’obbligo di far firmare alle ricevente un modulo e il tagliando presente sulla raccomandata, che tornerà al mittente, fornendo una prova legale dell’orario ed il giorno in cui il ricevente è venuto a conoscenza della comunicazione.
Risulta interessante sapere che questa prova viene ritenuta valida solo usando il servizio direttamente da Poste Italiane, nel caso di poste private la certificazione non può essere usata come prova valida in caso di contestazioni.
Firmando le raccomandante dell’Agenzia delle Entrate, si farà partire l’inizio del conteggio dei 60 giorni canonici a disposizione del debitore per sanare la sua situazione, prima dell’esecuzione forzata da parte dell’Agenzia attraverso pignoramenti su beni e stipendio.
Cosa succede nei giorni successivi
Se il postino non riesce a trovare il giusto indirizzo o non trova nessuno a cui recapitare la raccomandata, questa va in giacenza nell’ufficio postale in attesa di essere ritirata e si hanno a disposizione 30 giorni per ritirarla. Il postino dovrà infatti rilasciare il tagliandino nella cassetta delle poste che attesta il tentativo di consegna.
Una volta passati i 30 giorni, l’atto verrà considerato come consegnato e cominceranno ad attivarsi i conteggi per provvedere alle conseguenze del mancato pagamento.
Rifiutare una raccomandata quindi non farà di certo annullare il suo contenuto, infatti la farà automaticamente apparire come consegnata e da quel momento cominceranno tutti i conteggi dei giorni per far partire le procedure di recupero crediti.
Proprio per questo motivo è sempre meglio accettare la raccomandata, così da conoscere il contenuto e la somma totale a cui ammonta il debito, sperando di poter rientrare nelle rottamazioni previste per i prossimi mesi, in cui saranno garantiti gli annullamenti delle cartelle esattoriali che raggiungono anche i mille euro.