I crisantemi sono splendidi fiori disponibili in tante gradazioni che si caratterizzano per le corolle ricche di petali.
Purtroppo in Italia vengono identificati come fiori dei defunti perché da tradizione li portiamo sulle tombe dei nostri cari nella ricorrenza del 2 novembre. Ma perché?
L’associazione crisantemi e commemorazione dei defunti è però tutta italiana se pensiamo che in altri Paesi è invece il simbolo di eventi più gioiosi. Se in Giappone è il fiore che si regala per i matrimoni ed è anche il simbolo dell’Imperatore, nel Regno Unito è il dono più gettonato per le nascite. Nel Paese del Sol Levante è inoltre, fiore nazionale e oltre al susino è considerato un vero e proprio portafortuna.
Come per ogni varietà di fiore anche sulla nascita dei crisantemi si è diffusa una leggenda. La storia è davvero commovente e narra di una bambina che aveva la mamma affetta da una grave malattia. La bimba vegliava la madre giorno dopo giorno e questo mosse a compassione uno spirito che le fece una proposta. Lo spirito prese una margherita e disse alla bambina che la madre sarebbe vissuta ancora tanti giorni quanti erano i petali della margherita.
La bambina quindi divise i petali della margherita in tante piccole strisce in modo da moltiplicarli e poter restare il più a lungo possibile con la mamma. Da qui nacque il fiore del crisantemo secondo la leggenda. In realtà forse la ragione per cui in Italia abbiamo legato questo fiore alla commemorazione dei defunti ha ragioni molto più pratiche. Si tratta di una pianta resiliente che è nel clou della fioritura proprio a fine ottobre. È una varietà ricca di fiori, che resiste alle intemperie e se si recidono gli steli, questi ultimi dureranno a lungo.
Se cerchiamo delle alternative ai crisantemi, potremmo utilizzare l’erica oppure ispirarci ai fiori dei morti di altri Paesi. In Giappone, ad esempio, il fiore dedicato ai defunti è il giglio rosso. Questa varietà floreale ha una corolla davvero particolare che richiama alla mente un ragnetto rosso.
Il nome botanico è Lycoris radiata ed in Giappone è legato all’equinozio d’autunno. Nell’isola nipponica ci sono splendide distese di gigli rossi e spesso crescono vicino ai cimiteri. Per questo il giglio rosso è diventato il fiore dei defunti.
In Messico invece il fiore dei morti è la calendula. La pianta medicamentosa, che si usa per il potere emolliente ma anche per essere un ottimo repellente per gli insetti, in Messico fiorisce copiosamente in questo periodo. Si narra che con i suoi fiori gialli e arancioni sia un omaggio floreale visibile anche ai nostri cari dall’aldilà.