Quando si parla di contributi obbligatori, l’Inps è sempre molto attento. Pertanto, i contribuenti inadempienti potrebbero andare incontro a spiacevoli conseguenze. Vediamo cosa comporta il mancato versamento dei contributi Inps.
Proprio come è riportato sul sito istituzionale dell’Inps, i contributi previdenziali devono essere versati entro i termini e con le modalità stabilite dalla legge. In mancanza di ciò, la normativa sull’omissione contributiva o sull’evasione contributiva Inps, dispone conseguenze differenti, in base alla gravità dell’inadempienza. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Per contributi, si intendono quelle somme che vengono periodicamente versate durante il lavoro per garantire una assicurazione, per la copertura di periodi di malattia, maternità oppure per cumulare la pensione. Dunque, tutti i lavoratori sono tenuti al versamento dei contributi previdenziali derivati da lavoro, il cui importo è normalmente calcolato sulla base del reddito percepito. L’unica eccezione è rappresentata dal lavoratore autonomo occasionale, nei limiti dei 5 mila euro.
Il versamento dei contributi spetta al datore di lavoro nel caso di dipendenti e collaboratori. In caso, di lavoratori autonomi, sono gli stessi lavoratori ad essere obbligati al versamento. Ebbene, se il versamento dei contributi Inps non avviene, chi è obbligato e suscettibile a sanzioni che, a seconda della gravità, possono essere civili, amministrative o penali.
Come abbiamo anticipato, l’Inps è sempre allerta sul tema contributi, per cui, un mancato pagamento dei contributi Inps, viene generalmente individuato e notificato entro due anni, tramite PEC raccomandata con ricevuta di ritorno. Nel caso, il contribuente dovesse ignorare questo monito, l’Inps fa scattare una cartella esattoriale. Con questo avviso, il contribuente inadempiente, è invitato a corrispondere l’importo dovuto entro 60 giorni. Se anche questo sollecito viene ignorato, il soggetto è suscettibile a sanzioni civili, amministrative o penali, in base alla gravità dell’inadempienza.
Giacché, non pagare i contributi Inps, può comportare sanzioni davvero molto onerose, può essere utile sapere che l’Inps concede la possibilità di rateizzare il pagamento dei contributi arretrati. Dunque, nel caso in cui ci fossero delle difficoltà economiche per l’adempimento del pagamento, il soggetto interessato può chiedere all’istituto la dilazione a mezzo di rate.
Il contribuente inadempiente può avvalersi della prescrizione, a patto che non abbia ricevuto nessuna ingiunzione di pagamento in cinque anni.
Infatti, i contributi non versati si prescrivono dopo 5 anni dal giorno di scadenza del pagamento. Nel caso dei datori di lavoro, però, la prescrizione passa a 10 anni qualora il lavoratore dipendente dovesse sporgere denuncia all’Inps.