Imu seconde case non dovuta, scattano i rimborsi: come agire subito
La recente sentenza della Corte Costituzionale ha cambiato radicalmente la normativa legata all’IMU, togliendola dalle seconde case dei nuclei familiari. Chiunque rientri nel parametri può quindi chiedere i rimborsi ai comuni.
I coniugi non saranno più svantaggiati rispetto alle coppie di fatto, è questa la decisione della Corte che ha definito incostituzionale la normativa legata al nucleo familiare su cui si basavano le regolamentazioni IMU, i comuni dovranno risarcire tutti i pagamenti non dovuti dal 2017.
Il cambiamento della norma dell’IMU
La Corte Costituzionale ha rivoluzionato il modo di vedere l’IMU nella sentenza n.209 del 2022, nel 13 Ottobre, analizzando a fondo il concetto di nucleo familiare su cui si basava l’intera normativa e ritenendola totalmente anticostituzionale.
L’IMU, che dal 2012 raccoglie i soldi dei cittadini proprietari di fabbricati ed immobili, ora non potrà più essere richiesta per le seconde case dei coniugi che hanno due residenze diverse. Fino a prima della sentenza, le persone che decidevano di sposarsi avevano l’obbligo di scegliere la residenza nella casa di convivenza, ma secondo la Corte Costituzionale queste categorie erano fortemente svantaggiate rispetto alle coppie non unite legalmente.
Le coppie di fatto e tutti gli altri tipi di nuclei familiari, potevano ottenere la doppia esenzione semplicemente indicando due residenze diverse, anche nello stesso comune, ed ora questa possibilità è aperta anche a marito e moglie. Il concetto di nucleo familiare negli anni è fortemente cambiato, tanto che l’idea della coppia convivente in un’unica residenza risulterebbe anacronistica, considerando anche che per il mondo del lavoro spesso le persone devono dividersi ed avere quindi case diverse anche in vari periodi dell’anno.
Come ottenere il rimborso
Il rimborso dell’IMU è richiedibile quindi dai componenti di un nucleo familiare che risiedono in abitazioni diverse di cui sono i proprietari e si potrà fare domanda per le somme versate fino al 2017, considerando però che, come dice Confedilizia: “le attività da svolgere saranno diverse in funzione della situazione concreta in cui si trova il contribuente considerato che alcuni Comuni avevano già avviato attività di accertamento”.
I comuni dovranno quindi occuparsi di effettuare tutti i controlli, rischiando di farsi carico di tutte le spese che si andranno ad aggiungere.
Confedilizia si è anche assicurato di aprire degli appositi sportelli in cui i cittadini potranno chiedere aiuto per chiarire tutti i dubbi relativi a questo vuoto amministrativo, così da potersi aggiudicare il rimborso di tutte le spese effettuate oltre ad ottenere l’esonero dal pagamento dell’IMU.