“Ritocchino di bellezza maschile”, sì ma ai genitali: fenomeno in forte aumento
Ogni anno 10mila uomini chiedono il “ritocchino di bellezza”, per migliorare l’aspetto esteriore dei propri genitali. Oscillano tra il 7 al 10% i pazienti che si rivolgono ad un andrologo per effettuare questo tipo di trattamento, vediamo insieme i motivi e a quali trattamenti si sottopongono
“Su 100mila uomini che ogni anno si rivolgono all’andrologo dal 7 al 10 per cento delle volte, i pazienti ci chiedono interventi per migliorare l’aspetto esteriore della propria intimità“, afferma Alessandro Palmieri, presidente SIA e docente di Urologia all’università Federico II di Napoli. Ma perché questo fenomeno?
Il motivo scatenante sarebbe proprio l’insicurezza dell’uomo rispetto i suoi genitali e come se non bastasse, con il passare degli anni, la pelle non è più tesa ed elastica come una volta e come talaltro per le donne, in un mondo che ostina perfezione, l’uomo si sente in difetto perché questa -seppur banale- condizione mette in discussione la sua virilità.
“Quello che ci chiedono, oltre ad aumentare le dimensioni sono anche ritocchi rivolti a cancellare i segni del tempo che avanza”. “E’ la nuova frontiera della “sindrome da spogliatoio” sottolinea Palmieri, “che cambia e prende piede di pari passo l’andrologia estetica, una nuova branca della medicina e della chirurgia estetica che si occupa del miglioramento del benessere e della salute psicofisica dell’uomo. E la soddisfazione per l’aspetto esteriore dei propri genitali è a tutti gli effetti importante per il miglioramento del benessere maschile”.
Non sempre però la percezione dell’uomo è corretta, anzi, molto spesso chi si rivolge ad uno specialista per questo tipo di trattamento, non ne ha realmente necessità. proprio per questo- spiega Palmieri- “E’ indispensabile che i pazienti vengano seguiti da uno specialista che sappia indirizzarli verso le giuste scelte al fine di risolvere in maniera personalizzata la loro problematica estetica”. Visto l’aumento del fenomeno, la Società Italiana di Andrologia (SIA), nel recente congresso a Bergamo, ha fatto il punto sulle metodiche di ringiovanimento per migliorare l’aspetto esteriore dell’intimità maschile senza il bisogno di chirurgia ma con appunto, metodologie poco invasive. Da qui nascono i Lifting “effetto giovinezza”
Come ottenere “l’effetto giovinezza” senza chirurgia
Per ottenere ‘l’effetto giovinezza’ si va dai trattamenti estetici soft alle procedure più complesse. “L’obiettivo delle cure antietà genitali è attenuare i segni del tempo e i cambiamenti, come svuotamenti e cedimenti, che si manifestano gradualmente con il passare del tempo – precisa Palmieri – Per contrastare questo svuotamento si può ricorrere a filler riassorbibili appositamente per la regione genitale. Si va dalle iniezioni di acido ialuronico per ‘rimodellare’ il pene alle onde d’urto che possono soddisfare anche le richieste che riguardano la riduzione e l’appianamento delle cicatrici conseguenti a interventi chirurgici”
Tra i trattamenti più richiesti c’è anche la riduzione dell’adipe in regione addominale che riguarda uomini che presentano un accumulo adiposo a livello addominale, la cosiddetta “Pancetta”: il grasso ricopre parte della base del pene “rubandogli” visivamente svariati centimetri. La lunghezza del pene non è in questo caso effettivamente più corta, ma l’organo appare tale alla vista perché parte di esso risulta ricoperto da grasso”, riferisce Marino.
L’Androlifting, è un’altra tecnica moto utilizzata: “Si tratta di un insieme di tecniche chirurgiche mininvasive – dice Marino – che, mediante piccoli tagli specifici in aree scrotali nascoste, consentono di ‘tendere’ la cute, donandole nuova elasticità. È possibile inoltre ridurre discromie cutanee, contrastare verruche e angiocheratosi con laser, diatermocoagulazione o crioterapia”. Il ruolo dello specialista è fondamentale sia per intercettare la causa di queste problematiche dal punto di vista psicosessuologico sia per attuare il trattamento più adeguato.