Reddito di cittadinanza: addio al sostegno? Sì, ma non per tutti
Il governo Meloni è stato chiaro in merito, non c’è l’obbligo di modificare la legge per far sì che il reddito di cittadinanza venga tolto ai non aventi diritto: gli strumenti a disposizione ci sono già, bisogna applicarli correttamente
La normativa in atto in merito al reddito di cittadinanza prevede già una serie di strumenti in grado di penalizzare coloro che percepiscono questa forma di reddito pur essendo in condizione di lavatore. Ancor peggio chi, in nero percepisce anche uno stipendio. Il problema sorge dal momento che le leggi in merito non sono state applicate correttamente da come previsto. Le agenzie pubbliche per l’impiego, infatti, sono le prime a non tracciare le offerte di lavoro presentate ai beneficiari, in questo modo è impossibile applicare sanzioni in caso di rifiuto dell’impiego.
I dati a rigurdo
Guardiamo agli ultimi dati forniti dall’Anpal. Oggi sono circa 660 mila i beneficiari del reddito di cittadinanza che risultano occupabili, di questi solamente 280 mila hanno sottoscritto un Patto di lavoro. Molti invece non si sono proprio presentati al centro per l’impiego nonostante sia prevista la decurtazione di una mensilità alla prima assenza, di due alla seconda e la decadenza della prestazione alla terza. La maggior parte degli attuali beneficiari del reddito di cittadinanza, inoltre, percepisce il reddito di cittadinanza da più di 18 mesi (limite stabilito).
è stato proprio Giuseppe Conte durante un’intervista rilasciata a Porta a Porta alla vigilia delle elezioni, a parlare di “boicottaggio da parte delle regioni”. Sono loro, infatti, quelle che hanno il compito di prendere in carico la gestione delle varie fasi tra domanda e offerta lavoro.
Non ci sono fonti che fanno chiarezza sul motivo per cui la legge sul reddito di cittadinanza sia stata eseguita in maniera scorretta. Quello che sappiamo in merito è che il prossimo governo dispone di tutti gli strumenti necessari per fa si che il reddito venga erogato solamente a chi ne ha veramente diritto.
Il destino del Reddito di cittadinanza secondo Meloni
Fratelli d’Italia è chiaro in merito: Il reddito non verrà tolto a tutti i beneficiari, ma solo a coloro che percepiscono il sostegno nonostante siano pienamente in grado di poter lavorare, questo infatti è ritenuto uno spreco di denaro pubblico nonché un disincentivo all’impiego.Per chi invece dimostrerà di non essere in grado di lavorare, non solo continuerà a percepire il reddito, ma avrà anche una maggiorazione del sostegno. per chi ne ha diritto converrà fare domanda. Ad ogni modo, per chi percepisce il sostegno, essendo un diritto acquisito, non rischierà di perderlo prima della scadenza naturale (18 mesi)
Uno dei motivi più rilevanti che hanno portato il governo a prendere questa decisione, è stato proprio lo spreco di fondi che potrebbero essere destinati a scopi piu validi, una sorta di “superbonus” dell’impiego, ossia un incentivo tra il 110% e il 130% per le aziende che assumono personale.
Ovviamente attuare questa riforma ci vorranno un po di mesi, proprio per questo Giorgia Meloni metterà in atto questi strumenti a sua disposizione per iniziare a fare un po’ di piazza pulita di “Furbetti” percettori abusivi di reddito, in questo modo si potrà si dà subito iniziare a risparmiare fondi destinati ad altri progetti.