Truffe su Facebook, a rischio i dati di tutti gli utenti
Non è la prima volta che Facebook assiste ad eventi simili infatti spesso ha avuto problemi legati alla privacy, ora però la situazione sembra essersi aggravata, tanto da mettere a repentaglio i dati di oltre un milione di utenti.
Facebook da sempre ha garantito l’accesso per i propri utenti ad applicazioni esterne per effettuare test, modificare le proprie foto o prendere parte a giochi, anche di gruppo. Molte di queste però sono state accusate di aver rubato i dati di un milione di utenti.
Le app truffa di Facebook
Facebook, social media dell’azienda Meta, aperto nel 2004 è uno dei social media più usati al mondo, raggiungendo la quota di 2,9 miliardi di utenti attivi al mese.
Inizialmente nato come punto di incontro per le persone, per condividere interessi e passioni, si è poi evoluto in una piattaforma piena di funzionalità, soprattutto derivanti da applicazioni esterne che garantivano la sicurezza dei dati degli utenti.
Proprio queste sono le colpevoli della vicenda, in quanto è stato scoperto che delle applicazioni che si spacciavano come estremamente sicure, in realtà rubavano i dati di accesso delle persone compromettendoli irrimediabilmente. Il numero di queste app è elevatissimo, infatti ben 400 app scaricabili da Play Store di Google e App Store di Apple risulterebbero essere spyware, ovvero dei software progettati per carpire le informazioni degli utenti.
Le applicazioni coinvolte erano mascherati da editor di foto, app per fotocamere, servizi VPN, reti private virtuali che affermavano di aumentare la velocità di navigazione, app per oroscopi e strumenti di monitoraggio di fitness.
Oltre a queste, considerate divertenti ed utilizzate come passatempo, sono stati riscontrati problemi anche con servizi legati alla gestione business di Facebook, presenti soprattutto sul sistema operativo iOS, che avevano nomi simili a “Very Business Manager”, “Meta business”, “FB Analytics” e “Adc Business Knowloedge”.
I provvedimenti di Facebook e le sue raccomandazioni
Data l’enorme portata dei dati a cui queste applicazioni hanno avuto accesso, la società ha immediatamente inviato degli avvisi alle probabili vittime dei raggiri invitandoli caldamente a cambiare le credenziali di accesso. Le applicazioni coinvolte sono anche state segnalate sia ad Apple che a Google così da eliminarle definitivamente dai propri store.
Zuckerberg già in passato era stato coinvolto in varie problematiche relative alla privacy dei propri utenti, l’episodio più famoso riguardava il caso di Cambridge Analytica, in cui la società era entrata impropriamente in possesso dei dati di milioni di utenti, portando Facebook al pagamento di 5 miliardi di dollari.
Il direttore di Threat Disruption di Meta, David Agranovich, ha dichiarato: “I criminali informatici sanno quanto siano popolari questo tipi di app e le usano per ingannare le persone e rubare i loro account e informazioni. Se un’app promette qualcosa di troppo bello per essere vero, come funzionalità inedite per un’altra piattaforma o sito di social media, è probabile che abbia secondi fini”.