Ferie non godute? Finiscono in busta paga, ecco come
Tutte le persone hanno diritto ad un lavoro, così come tutti i lavoratori hanno diritto ad un periodo di pausa per rigenerare mente e corpo. La monetizzazione delle ferie quindi è un procedimento che non avvantaggia né datore di lavoro né dipendente e non dovrebbe essere ammissibile.
Quando può avvenire la monetizzazione delle ferie
Nella maggior parte dei contratti regolari il lavoratore ha diritto a 4 settimane di ferie durante l’arco dell’anno lavorativo e generalmente vengono concordati con il datore di lavoro così da permettere che l’azienda non perda produttività.
Questi periodi di ferie pagate servono a tutelare la salute del lavoratore, permettendogli di ricaricare le energie e di abbassare i livelli di stress accumulati durante i mesi di lavoro. Le ferie sono così importanti da essere un vero e proprio diritto sancito dalla Costituzione e non è ammissibile alcuna forma di manipolazione delle stesse. Proprio per questo la monetizzazione delle ferie rappresenta un caso limite che non deve diventare usanza comune tra datore di lavoro e lavoratore.
I casi in cui può avvenire questa procedura riguardano:
- l’interruzione del rapporto di lavoro prima del godimento delle ferie, dove il lavoratore dipendente vede interrotto il proprio contratto prima dell’arrivo delle date destinate alle ferie
- ferie non godute maturate durante contratti lavorativi a termine con durata inferiore ad 1 anno
- quando il CCNL prevede un periodo di astensione lavorativa superiore al minimo imposto per legge, cioè 4 settimane, ed il lavoratore non ne usufruisce.

Come vengono pagate le ferie in busta paga
Come stabilito dal D.Lgs. 66/2003 la durata minima delle ferie è di 4 settimane all’anno, di cui 2 settimane godute in maniera continuativa ed altre due anche in maniera frazionata entro 18 mesi dalla maturazione.
Per quanto sia una prerogativa irrinunciabile, esistono i casi sopracitati in cui si può ricevere un’indennità sostitutiva, ricevendo una retribuzione relativa alle ore di ferie non godute. Il pagamento non comprende maggiorazioni come gli straordinari od i festivi, a meno che non sia esplicitamente indicato nel contratto.
Nel caso in cui il datore di lavoro adotti questa metodologia in maniera sistematica può andare incontro a sanzioni più o meno pesanti, con importi che vanno:
- da 400 a 1.500 euro nel caso in cui la violazione coinvolga più di 5 lavoratori oppure sia stata ripetuta per almeno due anni
- da 800 a 4.500 euro nel caso in cui i lavoratori coinvolti siano 10 o più, oppure se il mancato godimento si è verificato per almeno 4 anni.
In più, potrà essere denunciato dal lavoratore per richiedere i danni biologici ed esistenziali subiti a causa del mancato godimento delle ferie maturate.