Regole severe sui riscaldamenti, multe e controlli: ci busseranno a casa?
Siamo ormai arrivati ad autunno inoltrato e mancano pochi giorni all’accensione dei riscaldamenti. Quest’anno tra le novità però risultano anche diverse regole da rispettare che sono state fissate sia dal Governo che dall’Europa.
La scarsità delle riserve di gas ha portato i Governi a razionare questa risorsa preziosa, stabilendo delle limitazioni ben precise che tutti saranno tenuti a rispettare. Ma cosa si rischia nel caso in cui non si seguano queste indicazioni?
Riscaldamenti, quali sono le regole
Il piano del governo, compreso delle indicazioni fornite dall’Unione Europea, prevede che quest’anno il riscaldamento venga acceso una settimana più tardi e che venga spento una settimana in anticipo, risparmiando quindi 15 giorni totali è moltissimi metri cubi di gas naturale. Le importazioni di questa risorsa Infatti sono molto limitate, soprattutto a causa della situazione di guerra tra Ucraina e Russia.
Le mancate forniture non solo hanno portato all’aumento dei costi di riscaldamento ma, essendo alla base di tutti i processi produttivi, i rincari hanno interessato ogni prodotto in commercio, dagli alimenti, al carburante, agli altri beni di prima necessità, compresi alcuni medicinali.
Il decreto firmato dal Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, introduce la stretta sui riscaldamenti per i prossimi mesi limitandoli ad un massimo di 19°C sia in casa che negli uffici ed anche nelle strutture commerciali, rendendo disponibile il riscaldamento per alcune ore in meno rispetto agli altri anni.
I controlli e le multe
L’Italia è stata suddivisa in diverse fasce in base alle temperature invernali, quindi ogni fascia avrà diritto a regole diverse per quanto riguarda i diversi di giorni di accensione e spegnimento del riscaldamento. Data la complessità di tutte queste regolamentazioni, le persone stanno chiedendo se verranno fatti dei controlli durante i prossimi mesi e quali saranno i rischi nel non seguire le indicazioni fornite dallo Stato.
Le date di accensione dipendono dalla zona climatica in cui rientra la propria provincia:
- La Zona A comprende il Sud Italia e le Isole
- Zona B le grandi città del Sud
- Zona C altre grandi città come Napoli e Cagliari
- Zona D il centro Italia con Roma e Firenze
- Zona E Milano, Torino e Bologna
- Zona F l’arco alpino
Nella Zona F non sono previste limitazioni, mentre per l’accensione si parte dal 22 ottobre della Zona E e si arriva all’8 dicembre delle Zone A e B. Termosifoni spenti dal 7 marzo in Zona A e, per ultime, dal 7 aprile nelle Zone D ed E.
I controlli verranno effettuati da migliaia di addetti che potranno fare delle ispezioni a campione sia nelle abitazioni private, che nei condomini, che nelle strutture pubbliche e negli uffici. Le multe potranno essere anche molto salate nel caso in cui si riscontrino delle anomalie, ma il governo si affida molto al la responsabilità individuale dei cittadini, nella speranza che si riesca a collaborare in un risparmio del gas.