Lavoratori preoccupati, oltre questa data non si potrà andare in pensione
La pensione è un traguardo agognato da tantissimi lavoratori, soprattutto quelli che vedono cambiar le regole quasi ogni anno. In più, con il cambio di Governo molti rischiano di non poter lasciare il mondo del lavoro, ecco perché.
Per poter lasciare il mondo del lavoro, le persone devono prima soddisfare determinati requisiti, come l’età o il numero di anni di contributi. I vincoli attuali tuttavia stanno per scadere e molte persone rischiano di non poter andare in pensione come previsto.
Chi rischia di essere escluso e perché
Per andare in pensione entro il 2022 esistono diverse possibilità, partendo dalla scelta della pensione anticipata o della pensione di anzianità. Molte categorie di lavoratori inoltre hanno dei regolamenti diversi in base al tipo di lavoro svolto, come ad esempio quelli usuranti.
Le pensioni di anzianità sono raggiungibili tramite i 42 anni e 10 mesi di contributi versati, per gli uomini, e 41 anni e 10 mesi di per le donne. Queste sono quindi le condizioni ottimali e strutturali, ma esistono anche delle misure non strutturali, come la Quota 100 o la Quota 102.
Per la Quota 100, scaduta nel Dicembre 2021, servivano 38 anni di contributi e 62 anni di età, mentre con la Quota bisogna aver versato 38 anni di contributi e l’età minima richiesta è di 64 anni, ben 2 anni di più.
Questi requisiti sono essenziali e, dato che la Quota 102 ha la scadenza prevista per il 31 Dicembre 2022, chi non riuscirà a soddisfare le condizioni citate non potrà andare in pensione.
Il Governo dovrà quindi provvedere al rinnovo, alla modifica o alla sostituzione di queste norme, così da fornire informazioni attendibili per tutti i lavoratori.
Misure in scadenza nel 2022
Attualmente sono diverse le misure in scadenza a Dicembre 2022 che meriteranno molta attenzione da parte della Meloni, infatti oltre alla Quota 102, che prevedeva una pensione per le persone di 64 anni con almeno 38 anni di contributi, anche l’APE sociale e Opzione Donna rimangono valide solo fino alla fine dell’anno.
l’APE sociale è la misura che spetta a disoccupati, caregiver, lavoratori con invalidità pari o superiore al 74% o che svolgono mansioni gravose, con un’età minima di 63 anni ed un minimo contributivo che varia da 30 a 36 anni.
Opzione Donna invece è destinata alle donne che hanno versato almeno 35 anni di contributi e che abbiano 58 anni, per le lavoratrici dipendenti, e 59 anni per le lavoratrici autonome.
Ulteriori informazioni saranno disponibili solo nelle prossime settimane, quando il Governo riuscirà a trovare una soluzione alle situazioni di crisi attuali, cominciando con il problema delle bollette per poi arrivare al tema delle pensioni, tanto caro alla coalizione di centrodestra.