Pausa sul posto di lavoro: quante ne spettano e quanto dovrebbero durare
Quante pause spettano a chi lavora dalle 6 alle 8 ore al giorno? Cosa dice la normativa riguardo a pausa caffè e pausa pranzo.
Le pause sono sacrosante per chi lavora o studia, perciò, vediamo quante ne spettano e cosa dice la normativa. I dettagli.
Pause sul lavoro: quante ne spettano a chi lavora dalle 6 alle 8 ore
Durante l’orario di lavoro, ossia quel periodo in cui il dipendente ha l’obbligo di prestare attività lavorativa, si ha generalmente diritto a una o più pause, intese appunto come dei brevi periodi di riposo di cui godere a seconda delle necessità.
Il numero di pause, nonché la durata delle stesse, dipende da una serie di condizioni: ad esempio dall’orario di lavoro, come pure dalla tipologia d’impiego. Variegata è anche la normativa di riferimento: in alcuni casi infatti è la legge nazionale a definire le regole per le pause a lavoro, stabilendo ad esempio a quante se ne ha diritto con un orario giornaliero di 6 o 8 ore, mentre in altri intervengono i contratti collettivi e individuali riconoscendo maggiori tutele per i lavoratori.
Il riferimento più importante è il Dlgs n. 66/2003 che si rivolge a tutti coloro che hanno un orario di lavoro superiore alle 6 ore, i quali hanno diritto ad almeno una pausa, così da poter recuperare le energie psico-fisiche, consumare un pasto o semplicemente attenuare la monotonia dell’attività lavorativa.
Viene demandata alla contrattazione collettiva o individuale la definizione di tale durata, con i contratti che possono anche stabilirne la finalità ad esempio se si tratta di pausa pranzo o di pausa caffè e le modalità di fruizione.
Poi ci possono essere altre pause dipendenti dal lavoro svolto: è il caso dei cosiddetti videoterminalisti, ossia coloro che svolgono prevalentemente attività al computer per almeno 4 ore al giorno.
Quante pause si possono fare durante il lavoro? Il decreto legge
Concorrono alla disciplina delle pause da una parte la legge nazionale, in attuazione delle direttive 93/104/CE e 2000/34/CE, dall’altra i Ccnl di categoria. Secondo il decreto legislativo 66/2003, ogni lavoratore se la sua giornata lavorativa eccede le 6 ore ha diritto a beneficiare:
“Di un intervallo per pausa, le cui modalità e la cui durata sono stabilite dai contratti collettivi di lavoro, ai fini del recupero delle energie psicofisiche e della eventuale consumazione del pasto anche al fine di attenuare il lavoro monotono e ripetitivo.”
Generalmente la durata della pausa è di 10 minuti continuativi, ma i contratti collettivi, come pure gli accordi individuali, possono intervenire per ampliare e mai per ridurre tale periodo. Ricapitolando, la pausa può essere più lunga di 10 minuti e mai più corta.