Gli alieni esistono, e non è fantascienza: la prova inconfutabile
L’esistenza degli alieni è un tema che ha sempre affascinato tantissime persone sia perché lo “sconosciuto” ha da sempre una forte attrattiva, sia perché lo spazio è talmente infinito da portare all’uomo più dubbi che risposte.
Gli alieni fanno parte della storia dell’uomo da millenni, tant’è che si pensa addirittura che abbiano portato la vita sulla terra. Secondo le ultime scoperte però si può dimostrare la presenza degli extraterrestri tramite una semplice formula matematica.
Gli alieni esistono davvero?
Essere a conoscenza dell’immensità dello spazio non fa altro che accumulare dubbi su dubbi sulle dinamiche che son successe miliardi di anni fa, quando sulla Terra ancora non c’era segno di vita. Secondo una teoria però l’abiogenesi sulla terra, termine che fa riferimento al processo che c’è all’origine della vita, potrebbe essere stato aiutato proprio dagli alieni.
In moltissime antiche rappresentazioni infatti sono spesso presenti delle figure che arrivano dal cielo, decisamente diversi dalle figure umane.
Lo svizzero Erich Von Däniken sostiene che i miti e le leggende del passato possano fornire molte risposte a riguardo, infatti queste strane figure, ben distante dagli umani, compaiono addirittura nelle raffigurazioni rupestri, dove, quasi come fossero astronauti, venivano disegnate con dei strani copricapi. Altri episodi simili compaiono anche sui monti Tassili, nel Sahara ed addirittura in Val Camonica, in Italia. Tra le raffigurazioni più importanti compaiono anche gli astronauti presenti nei bassorilievi maya, considerati delle vere e proprie prove della presenza degli alieni sulla Terra.
La prova matematica
Oltre alle prove visive delle rappresentazioni, ovviamente non accurate e facilmente confutabili, ora è disponibile anche una dimostrazione matematica, che potrebbe essere in grado di fornire molte risposte su una delle domande più antiche dell’universo.
Il matematico, astrofisico e docente dall’università dell’Arkansas, Daniel Whitmire ha voluto dire la sua tramite una formula matematica che può fornire indicazioni più oggettive sull’argomento.
Per il suo calcolo Whitmire si è basato sulle prove dell’esistenza di vita sulla Terra in miliardi di anni, tesi che secondo Carter non avrebbe alcuna validità. A proposito di questo, il docente Whitmire dichiara: “La mia opinione è che ciò che molti scienziati credono sulla vita e sulla vita intelligente nell’universo sia quasi politico o psicologico. Se vogliono credere che la vita sia rara, indicheranno l’argomento di Carter o qualche altro argomento, come l’improbabilità statistica dell’abiogenesi, per sostenere la loro tesi. Non c’è motivo che io sappia (al di fuori del mio articolo) per un ottimismo oggettivo sul fatto che l’abiogenesi sia facile, eppure questa è la convinzione della maggior parte degli astrobiologi nonostante l’argomento di Carter. Forse il mio articolo darà qualche credito oggettivo a questa convinzione soggettiva. Detto questo, penso che argomenti come il mio e quello di Carter abbiano una certa influenza, ma l’atteggiamento dominante è che poiché nessuno degli argomenti è al 100 percento, solo le osservazioni future decideranno”.