Pensioni reversibilità: i cambiamenti previsti per il 2023
Le pensioni di reversibilità hanno subito diversi cambiamenti durante lo scorso anno, sembra però che siano presenti delle interessanti novità in vista per il 2023, infatti sono state previste quattro modifiche sostanziali.
La Corte di Cassazione ha emanato delle sentenze che potranno cambiare il modo in cui viene percepita la pensione di reversibilità, andando a variare anche gli importi dovuti a certe categorie di persone o le modalità con cui fare la richiesta.
Novità sulle pensioni di reversibilità
Le novità principali che riguardano le pensioni di reversibilità sono essenzialmente 4:
- riconoscimento della pensione di reversibilità anche per l’ex coniuge che non riceveva l’assegno di mantenimento
- riduzione delle prestazioni per cumulo di pensione di reversibilità ed altri redditi percepiti dal familiare che ha diritto a ricevere la prestazione
- aumenti previsti alle somme dell’assegno
- nuova funzione legata alla pensione di reversibilità precompilata accessibile ora tramite sito INPS
Queste sono le novità introdotte dalla Corte di Cassazione durante le sentenze avvenute nell’ultimo anno e che avranno effetto già a partire dal 2023, insieme ad ulteriori modifiche stabilite dal nuovo Governo del centrodestra, con a capo la leader di Fratelli d’Italia.
Giorgia Meloni ha infatti sempre mostrato un forte interesse sulla tematica delle pensioni, inserendo all’interno del programma elettorale diverse misure che andrebbero ad aumentare ulteriormente gli importi degli assegni, soprattutto per certe categorie di persone, considerate più fragili.
Cosa cambierà dal 2023
Con una sentenza di rilevante importanza la Corte di Cassazione ha deciso di rendere legittimo l’assegno di reversibilità nei confronti del coniuge separato anche nel caso in cui non gli spettasse il mantenimento. Ad oggi solo i coniugi separati con addebito hanno diritto all’assegno, mentre con questo aggiornamento si andrà a coinvolgere un numero nettamente maggiore di persone.
Il secondo cambiamento va a limitare le decurtazioni dalle ulteriori forme di sostegno che andrebbero ad accumularsi con la pensione di reversibilità, in quanto la Corte di Cassazione ha stabilito che risulterebbe incoerente ridurre la pensione oltre la misura dei redditi percepiti, in quanto sarebbe dannoso per il familiare superstite che percepisce l’assegno.
Per quanto riguarda l’importo effettivo dell’assegno della pensione di reversibilità, è stato stabilito l’adeguamento della somma rispetto al nuovo costo della vita. L’inflazione infatti varia di anno in anno e oltre ad influenzare tutto il mercato, può anche facilmente non corrispondere precisamente alle previsioni di inizio anno, quindi tutti i trattamenti pensionistici ricevono un ricalcolo della somma. Attraverso questa procedura si può garantire un maggiore potere di acquisto ai beneficiari.
L’ultima novità riguarda la nuova funzione, presente all’interno del sito INPS, che riguarda proprio la domanda precompilata per la pensione di reversibilità, accessibile a tutti i familiari per facilitare l’invio della richiesta.