Bollette, 2 euro al giorno per riscaldare casa 12 ore: ritorno di fiamma
Le bollette dei prossimi mesi fanno letteralmente tremare (di freddo) tutte le famiglie, in quanto si prospettano costi mai raggiunti prima d’ora, arrivando a triplicare l’intero importo annuale del 2021. Per fronteggiare la situazione stanno tornando in voga stufe e camini.
Stufe, stufe a pellet, caldaie e camini, sono queste alcune delle soluzioni cercate dagli italiani in vista del freddo inverno che è in arrivo. Alcune delle alternative ai riscaldamenti sembrano essere davvero molto valide e soprattutto economiche.
Stufe tirolesi, una moda che arriva dal passato
Per contrastare i prezzi in arrivo molte persone hanno sfruttato al meglio i bonus distribuiti dallo stato riguardanti l’efficientamento energetico delle case, quelli per l’installazione di pannelli solari e quelli dedicati agli sconti sull’acquisto di stufe a pellet.
Chi non ha avuto accesso a questi vantaggi però non si è dato per vinto, anzi le famiglie sono tornate indietro nel tempo, andando a ricercare tutte le alternative economiche che consentivano di scaldare le case senza l’uso del gas, diventato esageratamente costoso a causa della scarsità delle forniture derivanti dalle zone colpite dalla guerra in Ucraina.
Tra le grandi riscoperte c’è la stufa tirolese, una stufa in voga nel 1500 che permette di scaldare casa con 2 euro al giorno.
Come funziona la stufa tirolese e perché conviene
La stufa tirolese non inquina, si pulisce due volte l’anno con l’aspirapolvere e brucia circa 14kg di legna ogni giorno. Queste stufe erano già usate nel X millennio a.C. in Asia, furono poi riprese nel II secolo a.C dall’inventore delle Terme romane.
Enrico Poggiali, fondatore e presidente di “Dimora energia”, l’associazione riminese di Bioarchitettura, commenta l’uso di questa stufa così: “Posso aprire le finestre mentre cucino, senza disperdere calore. Il riscaldamento a irraggiamento è infatti un sistema che sfrutta i raggi solari infrarossi. Un sistema di riscaldamento che può sostituire i moderni radiatori, perché con 7 chili di legna a carica, per un massimo 2 cariche al giorno, garantisce un riscaldamento ecologico e certificato”.
Poggiali prosegue: “Per realizzare occorrono dai 10 ai 20 quintali di materiale, ossia terra cruda pozzolanica o mattonelle refrattarie ricche di allumina, una sostanza che accumula il calore e lo rilascia gradualmente. Non serve molto spazio in casa e qualora l’abitazione sia su diversi livelli ne basterà una al pianoterra.
Il punto forte di queste stufe riguarda il combustibile, infatti è possibile bruciare sia legna che pellet, mantenendo un’alta efficienza riscaldante. Il costo della stufa può arrivare anche a raggiungere i 20mila euro, ma esistono delle varianti in acciaio decisamente più abbordabili.