Supermercati, un’indagine svela come ci ingannano: impariamo a difenderci
Ancora prima della crisi economica molte famiglie dovevano fare bene i conti quando andava a fare la spesa, giostrandosi tra prezzi di confezioni singole, multi pack, e così via, uscendo dal supermercato con una spesa nettamente superiore alle aspettative, ma dov’è nascosto l’inganno?
Una nuova indagine inglese ha provato a capire da dove arrivasse la grande confusione dei consumatori in merito ai prezzi dei generi alimentari in supermercati e discount. Alla base di tutto c’è un’etichettatura dei prezzi poco chiara.
L’indagine di Which? sugli inganni dei supermercati
Which? è l’organizzazione che si occupa di acquisti e test sui prodotti nel Regno Unito ed ha condotto questa indagine per aiutare tutti i consumatori a capire “l’inganno del prezzo” che spesso fa cadere vittima soprattutto le persone più di fretta, che non hanno tempo di confrontare prezzi e confezioni.
Secondo i risultati, il 72% delle persone, a cui sono stati sottoposti dei prodotti di costi e formati differenti, non riesce ad individuare i prodotti più convenienti, in quanto gli viene difficile valutare il rapporto qualità-prezzo.
Nell’indagine si può leggere: “La nostra indagine ha rilevato che il prezzo unitario – che consente di confrontare il valore con il costo per unità (ad esempio per 100 g o 100 ml) – è spesso poco chiaro, incoerente o assente. Gli scaffali dei supermercati sono spesso pieni di versioni di dimensioni diverse degli stessi generi alimentari. La convinzione comune che più grande generalmente significhi un prezzo migliore è spesso vera, ma non è sempre così. Se conosci il prezzo per 100g o 100 ml, puoi vedere subito qual è il più economico.”
La denuncia, se così si può definire, di Which? riguarda soprattutto la poca chiarezza dei prezzi esposti nei supermercati, che spesso non forniscono prezzi unitari, confondendo i consumatori o mettendoli nella condizione di spendere più di quanto avessero preventivato.
Più nello specifico infatti, le persone che hanno partecipato all’indagine hanno avuto difficoltà nel comprendere il rapporto qualità prezzo quando il prezzo unitario non era presente o era difficile da leggere. Le etichette infatti spesso risultavano sbiadite, strappate o coperte. Inoltre, i prodotti di varie marche venivano prezzati secondo criteri diversi, considerando a volte il prezzo unitario, a volte in base al peso e così via. La situazione peggiora ancora quando i prezzi chiari iniziali venivano sostituiti con offerte che non mettevano nero su bianco il reale vantaggio offerto.
Un’indagine simile era già stata condotta dalla stessa Which? già nel 2015, in merito a questo l’associazione scrive: “Ciò ha portato a una serie di raccomandazioni per migliorare i prezzi unitari nei supermercati, ma la legislazione stessa non è stata modificata e la nostra ultima ricerca mostra che c’è ancora molto da fare. Which? ritiene che un prezzo unitario chiaro sia fondamentale per aiutare gli acquirenti a superare l’attuale crisi del costo della vita e invita i supermercati a fare urgentemente di più rendendo i prezzi unitari più evidenti, leggibili e coerenti, nonché visualizzandoli sulle loro offerte promozionali”.