Nuovo obbligo al volante: patente ritirata a chi non lo rispetterà
Negli ultimi anni stanno incrementando a dismisura gli incidenti stradali e tra le cause, oltre ai colpi di sonno ed all’alcol, spuntano gli ormai sempre presenti smartphone, che puntualmente distraggono il conducente dalla strada.
Usare dispositivi elettronici, come smartphone o tablet comporta un’interruzione dell’attenzione e può arrivare a creare incidenti più o meno gravi. Con una modifica al CdS questa abitudine potrebbe portare addirittura al ritiro della patene.
L’articolo 173 del CdS
Le sanzioni che regolano l’uso di apparecchi radiofonici sono stabilite dall’articolo 173 del CdS, in cui si legge: “E’ vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici (, smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante) ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle forze armate e dei Corpi di cui all’articolo 138, comma 11, e di polizia. E’ consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani.”
Attualmente le sanzioni previste comprendono una multa che va dai 165 euro ai 660 euro ed una sospensione della patente da 1 a 3 mesi nel momento in cui il conducente abbia compiuto la stessa violazione nel corso dei due anni precedenti.
La questione è stata riportata all’attenzione di tutti nel momento in cui il Comandante della Polizia locale di Verona, Luigi Altamura, ha chiesto ai politici una revisione del suddetto articolo, così da poter proseguire con il diretto ritiro della patente del conducente colto in flagranza di reato.
Questa richiesta è stata fatta a seguito dell’incidente avvenuto a Verona in cui è deceduto il cardiologo Michele Pighi.
Le richieste della Polizia
Sempre secondo Altamura, le autorità dovrebbero aver a disposizione delle speciali telecamere in grado di individuare i colpevoli, così come accade in Francia.
Il Comandante prosegue chiedendo ai politici anche un decreto che possa aiutare i controlli stradali, introducendo l’uso regolare del drogometro, così da riconoscere immediatamente le persone che si mettono alla guida sotto l’effetto di stupefacenti.
Attualmente, prosegue Altamura, l’unico strumento utilizzabile è l’alcol test, che però non ha potere sul riconoscimento delle droghe, quindi non è sufficiente a garantire uno stato di sicurezza nelle strade.
A sostenere la sua tesi arrivano anche le statistiche Asaps (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale) ed i dati dell’ISTAT che individuano nell’uso dei dispositivi la principale causa di pericoli in strada, seguiti poi dagli eccessi di velocità e dalle mancate precedenze.