Ci ritroveremo tutti al buio: ecco quando e come accadrà
Il razionamento della luce è una di quelle situazioni che ci era stato detto non sarebbe mai accaduta in Italia, invece sembra proprio che questo evento arriverà e ci coinvolgerà pure molto presto. La nuova misura è stata concordata il primo Ottobre dall’Unione Europea.
La riduzione dell’energia elettrica dovrà essere del 10% ed i paesi saranno liberi di scegliere le misure più appropriate per minimizzare i consumi scegliendo quali orari saranno interessati da questo provvedimento europeo.
Cosa accadrà con la riduzione dell’energia elettrica
Il primo Ottobre il Consiglio dei ministri dell’Energia dell’Unione Europea ha deciso la quota di riduzione dell’energia elettrica stabilendo il 10% come quantità di riduzione volontaria del consumo lordo prevedendo inoltre una diminuzione obbligatoria del 5% nelle ore di punta.
Gli Stati dell’Unione Europea individueranno le ore interessate tra il 1° Dicembre 2022 ed il 21 Marzo 2023, in cui potranno liberamente scegliere quali misure apportare per soddisfare la richiesta del Consiglio. Si potrà assistere quindi ad una riduzione della disponibilità dell’energia elettrica, come avviene già in Austria, dove di notte vengono spente le luci di tutti gli stabili pubblici e perfino della residenza presidenziale, lasciando attiva solo l’illuminazione stradale.
È stato fissato il limite a 180 euro al MegaWattora per tutti i produttori di elettricità che usano le tecnologie inframarginali, come le energie rinnovabili, il nucleare e la lignite. Secondo il consiglio: “tali operatori hanno realizzato guadagni finanziari inaspettatamente ingenti negli ultimi mesi, senza che i loro costi operativi fossero aumentati a causa del ruolo del carbone e del gas come fonti marginali di determinazione dei prezzi che attualmente gonfiano il prezzo finale dell’elettricità”
I 180 euro permetteranno di preservare la capacità di produrre un reddito di tutti gli operatori, evitando di ostacolare gli investimenti nelle energie rinnovabili. Le maggiori entrate, derivate da questo provvedimento serviranno come sostegno per i clienti finali dell’energia elettrica.
Gli Stati hanno inoltre deciso di fissare un contributo di solidarietà sui profitti delle imprese attive nei settori del petrolio greggio, del gas naturale, del carbone e delle raffinerie, calcolato direttamente sugli utili imponibili degli anni 2022 e 2023.
Anche la neo Premier italiana Giorgia Meloni ed il Presidente del Consiglio uscente Mario Draghi si sono espressi riguardo la crisi energetica, richiedendo a gran voce una risposta immediata a lungo termine a livello europeo, soprattutto a tutela delle imprese e delle famiglie, in quanto nessuno degli Stati membri può offrire soluzioni efficaci in assenza di una strategia comune. Draghi inoltre aggiunge che bisogna trovare il modo di limitare i guadagni eccezionali fatti da produttori e importatori, evitando ingiustificate distorsioni del mercato interno, che rischiano di dividere l’Europa.