Tassa condominiale, aumenti fino al 50%: ecco il perché
Gli aumenti delle bollette energetiche spingono verso l’alto tutti i costi di gestione e amministrazione dei condomini. Il conto è salato fino al 50% in più.
Il caro energia non gonfia solo le bollette domestiche ma anche quelle condominiali, ricadendo anche sui servizi di gestione e amministrazione.
Duro colpo per i condomini, aumenti fino al 50%, i dettagli
Aumenti che si sono già mostrati nel corso degli ultimi mesi e che a partire da ottobre, si faranno ancora più sensibili. Confartamministratori denuncia l’esplosione dei prezzi di tutti i servizi, partendo dal rincaro del 40% per svuotare le fosse biologiche condominiali.
I rincari ricadono quindi sul lavoro di tutti i professionisti che garantiscono la pulizia, l’ordine e la sicurezza di qualsiasi condominio. Abiconf, altra associazione che riunisce amministratori condominiali, conferma che gli aumenti preventivati fino al 30-40% si sono dimostrati fin troppo ottimistici.
Gli ultimi 24 mesi sono stati particolarmente delicati per i condomini, dallo Smart working e anche da chi ha perso il lavoro rimanendo più tempo in casa. Ciò ha generato un naturale aumento dei costi di manutenzione i quali, con il lievitare dei costi delle energie, hanno avuto un impatto sempre più marcato sulle rate condominiali.
Poi l’esplosione dei prezzi, si è riversata come una valanga su chi vive in un condominio. Il caro-energie ha spinto tutti i fornitori di servizi e opere a rivedere verso l’alto i rispettivi tariffari. Il risultato è: le spese preventivate dagli amministratori condominiali per il 2022 vanno riviste verso l’alto in ragione del 40-50% e per il 2023 si prevedono aumenti fino al 100%. Questo significa che chi paga 1.000 euro l’anno di spese condominiali, nel 2023 ne pagherà 2.000.
Esplosione dei prezzi sui condomini, arrivati alle stelle
Confartamministratori, sostiene che il livello di morosità tra gli inquilini è stabile al 10-12% ma che un progressivo aumento nei prossimi mesi non inatteso. Le persone fanno più fatica e gli arretrati si accumulano con una certa rapidità.
In alcune zone di Roma la situazione è più grave: l’Assiac – l’Associazione amministratori di condominio – spiega che in alcuni condomini i fornitori hanno già staccato il gas e lascia presagire che si tratta soltanto della punta dell’iceberg.
Sempre a Roma l’associazione di amministratori Aiac, ha fatto sapere che gli aumenti delle spese condominiali si assesteranno tra il 35%-40%, a patto però che gli inquilini assumano atteggiamenti virtuosi, altrimenti i rincari potrebbero essere ancora più elevati.
Abiconf parla addirittura della necessità di correggere i bilanci dei singoli condomini ricorrendo a rate straordinarie e pure riconoscendo una diffusa elasticità dei fornitori disposti a diluire nel tempo gli incassi relative alle prestazioni effettuate, sottolinea che posticipare i debiti nel tempo non è mai una soluzione.