Reddito di cittadinanza cancellato? I percettori (quelli onesti) tremano
Il Reddito di Cittadinanza è quel sostegno economico assegnato alle famiglie che soddisfano certi parametri, così da permettere di avere una vita dignitosa a tutti coloro che non hanno a disposizione un’introito mensile stabile. Cosa cambierà con il nuovo governo?
Il governo Meloni potrebbe cambiare le modalità di accesso al Reddito di Cittadinanza, risparmiando soldi che andranno usati per incentivare le aziende ad assumere nuovi dipendenti, che attualmente non hanno una prospettiva lavorativa.
I cambiamenti previsti dal nuovo Governo
Attualmente, per richiedere il reddito, bisogna soddisfare alcuni parametri, come la cittadinanza italiana o europea, il permesso di soggiorno in corso di validità, un ISEE inferiore a 9,360 euro, un reddito inferiore a 6000 euro annui ed altri ancora più specifici, consultabili sul sito ufficiale del Reddito di Cittadinanza.
Questi criteri di valutazione però potrebbero subire grandi variazioni, in quanto nel programma elettorale di Fratelli d’Italia si può leggere che la destinazione di questo sostegno dovrebbero essere le categorie più fragili, che non possono svolgere un lavoro.
Il Reddito di Cittadinanza quindi, che ora costa allo stato 10 miliardi di euro l’anno, andrebbe diviso in due misure, una parte economica destinata agli inabili al lavoro e l’altra invece dedicata alla creazione di corsi professionalizzanti che permetteranno a tutte le altre persone di specializzarsi, per poi essere assunta grazie ai nuovi incentivi per le assunzioni.
Questa soluzione potrebbe riuscire ad abbassare i livelli di disoccupazione creando nuovi posti di lavoro che potranno rendere gli attuali percettori di RDC una risorsa importante nel mercato lavorativo attuale.
RDC solo per gli inabili al lavoro?
Nella proposta di governo tuttavia, mentre è chiaro il cambiamento che si vorrebbe fare in merito al funzionamento del Reddito di Cittadinanza, mancano ancora dei dati fondamentali su chi effettivamente potrà beneficiare del sostegno economico e a quanto ammonterebbe la cifra disponibile.
Nonostante Walter Rizzetto, deputato di Fratelli d’Italia, abbia rassicurato le famiglie che attualmente ancora godono di questo assegno mensile, non è stata specificata la platea di persone che rientrerebbe nella categoria degli “inabili al lavoro”.
Per avere un’idea si potrebbero considerare tutte quelle persone che sono esonerate dal rispetto degli obblighi previsti dal Reddito di Cittadinanza, ovvero:
- chi ha compiuto i 65 anni di età
- chi ha un’invalidità superiore al 45%
- chi assiste una persona con grave disabilità nel nucleo familiare
- chi si prende cura di un minore di 3 anni nello stesso nucleo familiare
- chi è in gravidanza ho ha problemi di salute tali da impedire lo svolgimento di un’attività lavorativa
Rizzetto aggiunge che attualmente chi è inabile al lavoro percepisce appena 5 o 600 euro al mese e che con i cambiamenti in programma queste persone potranno finalmente godere di un aumento monetario che li potrà aiutare ulteriormente.