Caro energia, la gente scende in strada: stanno bruciando le bollette
Dopo il quadro simile a un film di guerriglia urbana in Gran Bretagna, le proteste per i rincari arrivano anche in Italia. Bollette bruciate anche a Bologna.
In piazza i manifestanti hanno bruciato bollette e fatture delle compagnie di gas e luce. Il momento è delicato in tutta Europa, leggiamo i dettagli nell’articolo.
Rincari energetici, a Bologna bollette bruciate in piazza in segno di protesta
Un braciere simbolico di bollette bruciate di fronte alla sede dell’Eni Store a Bologna, in via Ugo Bassi a due passi dalle Due Torri: è l’iniziativa organizzata dalla campagna ‘Noi Non Paghiamo Emilia-Romagna’, promossa da gruppi di lavoratori per protestare contro i rialzi di gas e luce, “che non possiamo permetterci di pagare”, hanno denunciato i manifestanti “e non le pagheremo”.
Sulla scia delle proteste in Regno Unito, anche a Bologna decine di persone si sono dati appuntamento per dare vita a un movimento di protesta che parte dal basso. “Sono i lavoratori e la classe operaia ad essere quelli più puniti” questa è solo la prima di tutte le frasi che i manifestanti hanno dichiarato durante la protesta.
Le dichiarazioni dei manifestanti in piazza a Bologna, emergenza rincaro
“I consumi di luglio con scadenza ad agosto sono arrivati da 670 euro a 2.020 euro, e a luglio non ho lavorato a pieno regime. Adesso che sto lavorando a regime. Mentre prima mi arrivavano 1.300/1.400 euro di bollette, se le cose continuano così mi arriveranno sui 5mila euro, ed è insostenibile per un’attività come la mia” dice Oberdan, panettiere che rischia di dover licenziare tre dipendenti e di chiudere definitivamente le serrande a causa dei rincari.
Dopo il falò un piccolo corteo ha sfilato lungo via Ugo Bassi fin sotto alle Due Torri per promuovere la campagna “Noi non paghiamo”, distribuendo volantini e dando appuntamento a sabato 8 ottobre, giornata in cui sarà costituita un’assemblea cittadina della campagna “Noi non paghiamo Emilia-Romagna” in via Niccolò Dall’Arca, a Bologna. “L’inverno sarà lungo, l’inverno non è ancora iniziato” – hanno concluso poi i manifestanti invitando ad iscriversi ai gruppi Telegram – “ed è tempo di organizzarci collettivamente”
Le proteste sono quindi consistenti anche in Italia. Dopo il Regno Unito che ha fatto da pioniere per questo movimento contro il rincaro ormai insostenibile, Bologna si fa portatrice di questo movimento tutto italiano “Noi non paghiamo Emilia-Romagna”.
Le proteste si sono propagate già in tutta Italia, in altre città importanti come Napoli, dove i manifestanti anche lì hanno bruciato bollette e dipinto striscioni con slogan molto forti.