Pensioni, cosa succederà dopo le elezioni: spiragli di luce
Giorgia Meloni è ufficialmente la prossima nuova presidente del Consiglio e dovrà occuparsi di gestire i tanti temi importanti per il paese e tra questi compaiono anche le pensioni, tematica che potrebbe causare delle tensioni tra FdI, Forza Italia e Lega.
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha vinto le recenti elezioni Nazionali ed è quindi a tutti gli effetti la nuova presidente del Consiglio. Tra i punti del programma elettorale era presente anche l’argomento delle pensioni, ampiamente descritto anche nelle proposte di Forza Italia e Lega.
Cosa farà il nuovo governo alle pensioni
La Meloni non ha mai nascosto il suo interesse riguardo le pensioni, tuttavia il suo approccio è sempre stato molto più prudente rispetto a Salvini e Berlusconi, quindi sarà suo compito trovare un punto in comune che faccia mettere tutti d’accordo.
Andando nello specifico, la presidente dovrà occuparsi di capire cosa fare della Quota 102, decidere se estendere o meno l’Ape sociale (misura del centrosinistra) e analizzare Opzione donna, che hanno una scadenza molto vicina e necessitano di ulteriori provvedimenti.
Queste sono le uniche argomentazioni da valutare in breve tempo, almeno per quel che riguarda le pensioni, dato che in questo periodo storico l’Italia si trova in una situazione molto critica ed ha bisogno di urgenti provvedimenti che possano far ritrovare un po’ di serenità.
Durante la campagna elettorale la Meloni ha ammonito i suoi alleati, avvisandoli di non fare promesse che non possano essere mantenute ed anche Maurizio Leo, responsabile economico di Fratelli d’Italia, il quale ha ribadito che l’obiettivo comune del centro destra rimane quello di abolire la legge Fornero, tuttavia bisognerà arrivare al governo uniti e conoscendo bene tutte le risorse che si avranno a disposizione.
Il punto di vista di Lega e Forza Italia
Le prime idee dei leader di Forza Italia e Lega riguardano la Quota 41, che dovrebbe essere valida per tutti, un aumento degli assegni fino a 1000 euro e l’eliminazione della legge Fornero, ma l’ultima parola spetterà alla Meloni.
Non è una sorpresa infatti che Salvini voglia abolire del tutto la legge Fornero mentre Berlusconi voglia aumentare gli importi degli assegni a 1000 euro mensili, questi due provvedimenti però comporterebbero costi molto elevati, specialmente se approvati entrambi.
Quota 41 da sola ad esempio, se accordato a tutti i lavoratori, arriverebbe a costare 9 miliardi di euro Sarà compito della presidente mediare per accontentare tutti, senza farsi abbattere dalle pressioni e lavorando esclusivamente per il miglioramento della condizione italiana.