Bonus 200 e bonus 150: differenze e requisiti
Chi ha già avuto il bonus 200 euro può usufruire anche del bonus 150 proposto nel decreto aiuti ter? Facciamo chiarezza cercando di capire in cosa differiscono e quali sono i requisiti necessari per accedere ai bonus.
Entrambi i bonus rappresentano indennità una tantum che il governo ha stabilito per aiutare i cittadini ad affrontare gli effetti negativi dell’attuale spinta inflazionistica nel nostro Paese.
Cosa rappresentano i fondi erogati dal governo per i lavoratori
L’emergenza dovuta alla pandemia e le problematiche sorte con la Russia, hanno portato a una situazione di crisi riguardante la filiera di approvvigionamento. Una condizione che ha portato l’Italia e l’Europa verso il rischio di recessione.
Le materie prime scarseggiano e i costi dei prodotti salgono di conseguenza, i cittadini iniziano ad avere difficoltà e anche le aziende si trovano a dover affrontare un periodo di ristrettezze. Per tale ragione l’Esecutivo ha deciso di attuare una serie di interventi volti ad aiutare le famiglie e i contribuenti maggiormente in difficoltà.
Ecco che nasce il bonus 200 euro, approvato a maggio e pubblicato nel decreto aiuti ter. In seguito la situazione è cambiata e i rapporti internazionali con la Russia sono peggiorati con le nuove minacce di Putin. In Italia si prospetta quindi un periodo delicato e ulteriori difficoltà per i cittadini, quindi il governo ha emesso un nuovo bonus di 150 euro. Ma a chi spettano i bonus economici?
Bonus 200 euro: chi ne ha diritto
L’indennità che prevede l’accredito di 200 euro a chi ne fa richiesta, è nato inizialmente per aiutare i lavoratori subordinati, disoccupati e pensionati. Successivamente è stato esteso anche ad altri soggetti tra cui partite Iva, collaboratori, professionisti etc. (elenco completo in AdE).
Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti ad esclusione di quelli operanti nel settore agricolo, è il datore di lavoro che ha il compito di riconoscere il supporto economico. Questo avviene solo in seguito alla presentazione da parte del dipendente di una dichiarazione in cui certifica di non essere intestatario di trattamenti pensionistici, di accompagnamento o di Reddito di cittadinanza.
Il bonus 200 euro, in una condizione di rapporto lavorativo subordinato con contratto a tempo indeterminato o determinato, in presenza di tutti i requisiti descritti nell’art. 31 del decreto legge numero 50 del 17 maggio 2022, spettava a luglio del corrente anno. L’emissione di tale indennità doveva essere integrata nella busta paga di agosto 2022 oppure ottenuta con denuncia Uniemens da inviare entro il termine del 31 agosto 2022.
In alternativa, il bonus 200 euro poteva essere emesso a luglio 2022 in caso di contratti di lavoro particolari come, ad esempio, il part-time ciclico o seguendo le previsioni emesse dal CCNL e pagando il dovuto nella busta paga di luglio anche se di competenza del mese precedente. In questo caso la denuncia Uniemens doveva essere inviata entro il 31 luglio 2022.
Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, non è stata necessaria la compilazione dell’autodichiarazione in quanto i pagamenti mensili dei lavoratori impiegati nel settore pubblico sono gestiti dal sistema informatico diretto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Per tale ragione il bonus viene aggiunto automaticamente nella busta paga del mese di competenza.
Chi ha ricevuto la somma indicata nel decreto aiuti automaticamente? Ecco l’elenco delle categorie:
- Pensionati,
- Intestatari di assegni ordinari di invalidità,
- Disoccupati con assegno di disoccupazione
- Titolari di indennità Covid-19,
- Percettori di RdC.
Quali sono le differenze
Le due indennità per i cittadini e professionisti, sono state emesse e approvate con due decreti differenti, questa è la prima caratteristica evidente.
I bonus 200 euro è giunto a maggio ed è stato poi integrato con ulteriori emendamenti che hanno esteso la possibilità di beneficio a diverse categorie e acquisizione automatica in busta paga. Il bonus 150 euro è stato approvato nel decreto aiuti ter con una significativa restrizione dell’elenco dei beneficiari.
Per il bonus 200 euro il limite di reddito previsto non deve superare i 35.000 euro annui mentre per il bonus 150 il limite massimo è sceso a 20.000 euro all’anno. Una sostanziale differenza che fa parte dei requisiti per richiedere l’indennità.
Quando viene pagato il bonus 200 euro
Il calendario dei pagamenti riguardante l’accredito delle somme versate ai dipendenti, alle famiglie, ai domestici, ai beneficiari di Reddito di Cittadinanza e ai pensionati, che hanno avuto l’approvazione per il bonus 200euro, il primo pagamento è stato fatto a luglio 2022.
Mentre a ottobre del corrente anno, sarà accreditata la stessa somma ai disoccupati con NASpI, DIS-COLL, ai dipendenti disoccupati operanti in agricoltura, ai titolari di assegno di indennità Covid 2021 e a tutti i cittadini che sono tenuti a presentare richiesta di bonus contro il caro vita.
Quando viene pagato il bonus 150 euro
Questa indennità non viene versata a tutti i cittadini, le tempistiche di accredito che avverranno da parte del datore di lavoro oppure dall’Inps, sono legate alla tipologia di lavoro e di contratto stipulato.
Si può affermare però che a novembre avranno in busta paga o nel cedolino pensionistico l’indennità di 150 euro:
- I dipendenti
- I pensionati di ogni tipologia e categoria
- I beneficiari di RdC
Mentre si sposta, probabilmente, nel 2023 il pagamento del bonus 150 per:
- Domestici
- Disoccupati
- Lavoratori stagionali
- Dipendenti nel settore spettacolo
- Collaboratori assunti in co.co.co, beneficiari di assegno di ricerca, dottorandi