Guerra nucleare, l’Italia ha paura: pillole di iodio e un piano emergenza
La situazione in Ucraina è più tesa che mai e nuovi scontri potrebbero partire da un momento all’altro, anche in vista dei risultati del referendum che gli ucraini hanno sostenuto per richiedere l’annessione alla confederazione russa. L’Italia è pronta in caso di conflitto nucleare? Ecco il piano di emergenza.
La minaccia della terza guerra mondiale aleggia sull’Europa e sul mondo intero. Nonostante gli effetti devastanti del 6 e 9 Agosto del 1945 (date in cui vennero sganciate le due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki), l’inizio di una nuova guerra atomica sembra farsi sempre più concreta.
Le minacce di Putin
In questi giorni nelle autoproclamate repubbliche di Lugansk e di Donetsk, nel Donbass, e nelle regioni di Zaporizhzhia e di Kherson, è stato votato il referendum per richiedere l’annessione alla federazione russa.
I risultati potranno causare gravi conseguenze, in quanto una grande parte della cittadinanza ucraina desidera l’annessione alla Russia da più di 10 anni e proprio con questo pretesto Putin può decidere di “difendere” i propri nuovi cittadini. Sia l’Europa che la NATO non accetteranno mai una tale posizione, recentemente anche la Turchia ha affermato che riterrà completamente nullo il referendum, andando in totale opposizione alla volontà di Putin.
Ogni nuova mossa da parte di tutte le nazioni mondiali deve essere presa con molta attenzione, in quanto il leader russo potrebbe dare inizio ad un attacco di incredibili dimensioni, dato che non ha mai nascosto di essere in possesso di un gran numero di armi, anche nucleari. Molte navi russe inoltre navigano attualmente nel mediterraneo, alcune delle quali risultano altamente armate.
In caso di emergenza ogni nazione ha già pronto un piano da seguire per garantire la sicurezza delle proprie popolazioni.
Il piano di emergenza dell’Italia
Secondo uno studio pubblicato su Royal Society, nel caso di un attacco nucleare da parte della Russia, i danni potrebbero arrivare anche a 1000km dai confini, causando gravi danni alla filiera agroalimentare.
La prima cosa da fare è chiudersi in casa, sbarrare porte e finestre e spegnere ogni tipo di sistema di condizionamento dell’aria. Per evitare di inalare materiale radioattivo potrebbero volerci diversi giorni, inoltre alcuni prodotti alimentari non sarebbero più distribuiti, come carne, latte o verdure.
Chi ha a disposizione dei bunker probabilmente avrà già provveduto a renderli sicuri e pieni di scorte, ma dove sono gli altri bunker noti, presenti in giro per l’Italia?
Alcuni rifugi antiaerei si trovano in Campania, nel Lazio, in Piemonte, a Milano e nella Val di Non. In caso di conflitto nucleare il Governo provvederà anche la distribuzione di pillole di iodio.
Ovviamente ad oggi è impossibile conoscere le strategie e le scelte militari che verranno intraprese in futuro, quindi non resta che sperare per il meglio.