Supermercato, a breve costerà tre volte il suo prezzo normale: meglio fare scorta
Il rincaro prezzi sta interessando ogni ambito della vita, dal carburante alle bollette, dalla spesa alimentare al resto dei beni di prima necessità. C’è un prodotto che sta salendo più vertiginosamente degli altri e tra poco potrebbe non essere più disponibile.
Anche i supermercati sono finiti tra le categorie di aziende in crisi e gli effetti sono ben visibili già da questa estate, quando anche gli italiani hanno cambiato, volenti o nolenti, il loro modo di fare la spesa rivolgendosi ai discount. I prezzi dei prodotti però sembrano voler salire ovunque, senza fermarsi.
La situazione dei supermercati italiani
Già dalla pandemia l’Italia ha subito forti disagi per la situazione economica nazionale, in tanti hanno dovuto chiudere le attività ed in tantissimi sono rimasti senza lavoro, causando una delle crisi più critiche della storia della nostra nazione, in cui le famiglie che vivono in situazioni di povertà assoluta rappresentano il 7,5% della popolazione, contandone quasi 2 milioni, mentre gli individui sono 5,6 milioni.
L’inflazione che ad Agosto ha raggiunto massimi storici, arrivando a toccare il +8%, ha causato aumenti su tutti i prodotti di prima necessità e di consumo, sulle utenze di acqua, luce e gas e sui prodotti dedicati alla cura della persona o legati alla cura dei bambini.
Questa tuttavia non è l’unica colpevole di questi rincari, infatti la guerra tra Russia e Ucraina ha destabilizzato i mercati di tutta Europa, Italia in primis, in quanto molte risorse che venivano importate dall’est ora non sono più reperibili, tanto da causare blocchi di produzione in molte aziende italiane.
Il prodotto che rischia un prezzo triplicato
In poco tempo le famiglie si sono ritrovate ad assistere a cambiamenti di prezzo molto evidenti, tanto che la margarina ha avuto un rincaro del +24%, poi la farina del +23%, segue il riso (+22%) e la pasta (+22%), il latte a lunga conservazione (+19%), la carne di pollo, aumentata del 16% e le uova (+15%), senza dimenticare gli aumenti per le verdure fresche (+12%) e per la frutta (+8%).
Una delle risorse importate dalle zone ora colpite dalla guerra è proprio la farina, che ora è diventata molto più costosa e soprattutto meno reperibile. L’aumento del costo della materia prima non fa altro che aggiungersi ai costi di produzione ed a quello delle bollette, arrivando quindi ad un prodotto finale che può arrivare a triplicare il suo prezzo iniziale.
Il pane potrebbe quindi arrivare a costare molto di più rispetto ai mesi precedenti, triplicando il suo prezzo originale. Inoltre, date le scarse quantità di farina che l’Italia può importare dall’Ucraina, il pane potrebbe addirittura sparire dagli scaffali di tutti i supermercati presenti sul suolo nazionale.