Spaghetti, le nostre tavole sono a rischio: cosa hanno scoperto
Gli spaghetti, il formato di pasta più amato e rappresentativo dell’Italia potrebbe non essere più sicuro per la nostra salute. Delle analisi hanno rilevato la presenza di glifosato nelle confezioni di molte marche famose ed i risultati sono a dir poco allarmanti.
Il glifosato è un erbicida che è stato spesso oggetto di contestazioni in quanto la sua sicurezza sarebbe abbastanza dubbia, ma negli spaghetti analizzati dalla rivista Öko-Test ha messo in luce tante altre problematiche. Ecco cosa è emerso dalle analisi.
Cosa dicono le analisi
La rivista Öko-Test ha voluto analizzare a fondo ben 19 marche di spaghetti differenti, che vanno dalle fasce più economiche a quelle decisamente più care.
Dai risultati emersi si può ben notare come non ci sia una sostanziale differenza tra una confezione di spaghetti a basso costo ed una più costosa, né in termini di gusto né in termini di sicurezza. Di 19 marche prese in esame, più della metà risultano contenere al loro interno delle tracce dell’erbicida glifosato.
L’uso di questo potente erbicida chimico è stato molto spesso dibattuto negli anni, in quanto l’Agenzia Internazionale per la Ricerca contro il Cancro (AIRC) lo ha classificato come potenzialmente cancerogeno per l’uomo.
L’Agenzia Europea per le Sostanza Chimiche (ECHA) non è dello stesso parere, tuttavia è impossibile affermare che l’esposizione diretta al glifosato non causi danni agli occhi e che non sia tossico per gli organismi acquatici. Questi dati sono stati accertati in quanto derivati da studi e da accertamenti compiuti negli anni.
L’uso intensivo del glifosato, reso nuovamente legale in Europa fino al 2023, causa danni estremi a tutto l’ecosistema, sterminando molte specie di uccelli ed insetti ed inquinando l’aria e le falde acquifere.
Quali spaghetti contengono glifosato
Tra le 19 marche di spaghetti, è stato dimostrato che più della metà abbia tracce di glifosato, di componenti dell’olio minerale e di tossine della muffa.
Le marche “bocciate” dalle analisi condotte dalla rivista Öko-Test comprendono:
- Barilla
- Buitoni
- Combino (LIDL)
- Mamma Lucia
- Penny spaghetti
- Mondo italiano
Oltre a queste, le contaminazioni sono state individuate in atre marche vendute principalmente in Germania.
Oltre al glifosato, il test ha messo in dubbio la qualità del grano con cui è stata prodotta la pasta, in quanto sulle confezioni è riportata la dicitura “prodotto in Italia”, ma non contiene alcuna informazione sulla provenienza del grano.
Per concludere veniamo alle buone notizie: 8 marche su 19 hanno ricevuto il massimo dei voti.
Tra le marche promosse possiamo trovare:
- Cucina nobile (Aldi)
- De Cecco
- Alnatura
- Rapunzel