Biomassa: cosa puoi bruciare nel camino di casa per evitare errori imperdonabili
Il riscaldamento è uno dei temi più discussi negli ultimi mesi, in quanto i rincari di luce e gas porteranno via dalle tasche degli italiani molti più soldi del previsto. Ma si conoscono bene gli strumenti presenti nelle case?
La manutenzione di stufe, caminetti e caldaie potrebbe causare un po’ di confusione anche ai più esperti, con questo articolo però si potranno chiarire tutti i dubbi sul cosa può essere bruciato e cosa no, così da evitare ogni probabilità di rovinare l’apparecchio domestico.
Biomassa, legna naturale e pellet
Per biomassa si intende un tipo di materiale eterogeneo di origine organica che non ha subito alcun processo di fossilizzazione. Negli apparecchi domestici si possono utilizzare solo biomasse legnose allo stato naturale. Sia i camini che le stufe possono bruciare solo pezzi di legno allo stato naturale, caricati manualmente. Nelle stufe a pellet invece, visto che godono della ricarica automatica, si può inserire solo legno allo stato naturale in formato di pellet o cippato.
Ogni tanto può capitare di sentire il termine “tronchetto” ma non c’è motivo di preoccuparsi in quanto è un semplice sinonimo della legna in pezzi o dei ciocchi di legno. Per essere più precisi però il tronchetto ha dimensioni abbastanza ridotte, le misure più comuni sono 30 e 50 cm. Questo tipo di legno viene generalmente usato quando l’umidità si aggira intorno al 25%.
Cosa sono invece il pellet ed il cippato?
Il cippato è fatto da “scaglie” di legno ottenute durante la cippatura del legno fresco, sono di dimensioni variabili e derivano dalle lavorazioni del legno, dalle potature e dagli scarti degli alberi tagliati nei boschi. Può essere utilizzato come combustibile o come parte dei processi industriali, o naturali, ma non è da considerare come una fonte di energia rinnovabile in quanto richiede molto tempo prima di poter essere prodotto, rispettando i tempi di crescita degli alberi.
Il pellet è costituito da piccoli cilindri in legno pressato, dal diametro di 6 millimetri o poco più, e si ottiene da dei processi di lavorazione che consistono nel compattare la segatura di scarto. Grazie a questo tipo di combustibile, usato nelle stufe, gli scarti di lavorazione del legno, che prima venivano buttati quasi completamente, vengono riciclati al 100% aiutando la salvaguardia del pianeta.
Le stufe a pellet infatti stanno diventando sempre più presenti nelle case degli italiani proprio grazie ai suoi vantaggi, che permettono di avere una casa calda in un tempo molto breve riuscendo a risparmiare sulla bolletta.