Gli affitti aumentano inesorabilmente: come difendersi in poche (facili) mosse
Ci sono diversi modi per poter risparmiare sull’affitto di casa anche se non si può accedere a contributi, bonus o anche alle varie detrazioni fiscali.
Nella gestione del bilancio familiare bisognerebbe sempre valutare quanto incide il costo dell’affitto ed eventualmente pensare ad un cambio di residenza nel caso in cui si possa vivere bene anche in una casa più piccola ad un prezzo ridotto.
Sono molte per le persone che per risparmiare sull’affitto, poi, decidono di condividere gli spazi di casa con altre persone, nel caso in cui vi siano camere non utilizzate. Una delle soluzioni più utilizzate per risparmiare sull’affitto, però, consiste nel richiedere al proprietario di casa un cambio di contratto. Queste sono le principali tipologie di contratto di locazione che si possono stipulare:
- a canone libero,
- a canone concordato,
- a canone convenzionato,
- ad affitto transitorio,
- a studenti universitari.
Come funziona il contratto transitorio? La durata di questo tipo di locazione va da un minimo di 30 giorni ad un massimo di 18 mesi. Una soluzione disponibile se giustificata da particolari esigenze che si possono documentare, come la mobilità dovuta alla professione o eventuali esigenze di studio o formazione he impongono la ricerca di un’abitazione momentanea in cui vivere per il tempo necessario. In questo caso il canone di locazione è calcolato sono in base all’effettivo utilizzo dell’immobile.
Come orientarsi tra le varie tipologie di contratto per risparmiare sull’affitto
Per quanto riguarda le altre tipologie di contratto, il risparmio deriva soprattutto dalle detrazioni fiscali: con il contratto a canone concordato si può ottenere una riduzione del 10% applicando la cedolare secca, o del 30 per cento con la tassazione ordinaria IRPEF. Il contratto concordato risulta essere il migliore a livello fiscale, ma in questo caso il prezzo è fissato dall’accordo territoriale di riferimento per il tuo comune di residenza e potrebbe risultare anche molto caro.
Esiste anche la possibilità del canone unico, quel tipo di contratto che include anche la spesa delle utente di luce, gas e acqua e la spesa condominiale all’interno del canone di locazione. Negli ultimi tempi questo genere di contratto non risulta particolarmente conveniente per il proprietario di caso, vista la situazione generale del caro bollette. Bisogna poi considerare se l’abitazione appartiene ad una classe energetica alta e se il riscaldamento è autonomo o condominiale: nel secondo caso esistono delle fasce orarie specifiche in cui poter usufruire del servizio e non si ha il controllo dell’accensione e dello spegnimento per ridurre eventuali consumi.