Pensioni, l’Inps cambia ancora: non ci sono cattive notizie, anzi
Il nuovo scivolo Inps che permette il ritiro dal lavoro cinque anni prima del previsto favorisce il ricambio generazionale: ecco chi e come potrà usufruire della pensione anticipata nel 2023.
Sono molti i lavoratori desiderosi di informarsi a proposito delle opportunità di pensione anticipata messe a disposizione dall’INPS, per scoprire se è possibile andare in pensione prima dei canonici 67 anni.
L’INPS ha recentemente confermato di aver introdotto nuove possibilità di pensione anticipata per chi desidera lasciare il lavoro prima del previsto. Questa opportunità potrà essere colta non da tutti i lavoratori ancora in attività, ma solo da coloro che rispettano determinati requisiti. Quali sono, dunque, le condizioni da rispettare per poter accedere al pensionamento anticipato e quindi smettere di lavorare già 5 anni prima del raggiungimento dei 67 anni di età?
Nuove opportunità per la pensione anticipata: estesa la possibilità di ritiro dal lavoro
Prima di tutto va precisato che la Legge di Bilancio 2022 ha riconfermato una formula di pensione anticipata accessibile grazie al contratto di espansione. In pratica le aziende composte internamente da almeno 50 lavoratori possono permettere ai lavoratori di fruire della pensione anticipata 5 anni prima rispetto al previsto: quindi al compimento dei 62 anni e non dei 67. Il datore di lavoro può mettere a disposizione dei dipendenti quest’opzione se questi ultimi sono interessati al pensionamento anticipato.
Questa normativa è stata estesa anche alle aziende formate da non meno di 50 dipendenti mentre prima era a disposizione solo delle aziende composte al loro interno da almeno 100 lavoratori dipendenti. Ci sono, però, dei tempi da rispettare: i lavoratori dipendenti interessati all’uscita dal lavoro prima del raggiungimento dei 67 anni di età dovranno inviare la richiesta di pensionamento all’INPS entro e non oltre la data del 31 dicembre 2023 per ottenere il riconoscimento della pensione anticipata 5 anni prima del previsto.
A regolare questo meccanismo ci pensa la circolare 88 del 2022: è specificato che le aziende con meno di 250 lavoratori e più di 49 lavoratori potranno usufruire dello scivolo pensionistico e andare in pensione molto prima del tempo stabilito, equivalente a 67 anni più 20 anni di contributi. La decisione aziendale di permettere la pensione anticipata al proprio dipendente sblocca per il lavoratore la ricezione di un assegno pensionistico che potrà percepire fino al compimento dei 67 anni di età. Si tratta di una specie di ponte per permettere a chi è già in età avanzata di godersi il meritato riposo senza dover attendere ancora ulteriori anni di lavoro e fatica, potendo contare su una pensione che li accompagni fino a quella effettiva.