Bonus 200 euro Partite Iva, mancano pochi giorni ma c’è aria di beffa
Molti lavoratori autonomi non potranno accedere al bonus di 200 euro previsto dal decreto Aiuti: ecco perché.
Il Dl 50/2022 meglio noto come “decreto Aiuti” ha previsto l’erogazione di un sostegno di 200 euro per gli oltre 3 milioni di lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata Inps e liberi professionisti ordinistici delle Casse privatizzate.
Chi rientra in questa categoria e ha presentato un reddito al di sotto del 35.000 euro nel 2021 ha diritto a richiedere l’indennità anti-inflazione di 200 euro: le domande non possono essere richieste prima del 20 settembre, come ha sottolineato l’Adepp, l’Associazione degli Enti previdenziali privati. Ma c’è ancora confusione a proposito del bonus “una tantum” destinato alle partite IVA: il decreto attuativo, infatti, non è ancora stato pubblicato in Gazzetta ufficiale.
Al momento la misura è sottoposta al vaglio della magistratura: solo al termine dei controlli potrà cominciare la trafila della presentazione delle istanze da parte degli aventi diritto, ma in ogni caso questo non accadrà prima del 20 settembre. Il sussidio in questione parte da uno stanziamento di 600 milioni, di cui 95,6 sono stati riservati ai professionisti associati alle Casse.
Come richiedere il bonus 200 euro per lavoratori autonomi: procedura e rischio di esclusione
La procedura per la richiesta di bonus è cambiata rispetto a quella attuata nel 2020, quando per sostenere le perdite derivanti dalla diffusione della pandemia da Covid-19, fu predisposta la distribuzione dell’indennità trimestrale da 600/1.000 euro per i lavoratori indipendenti. In questo caso sarà predisposta una piattaforma informatica sui siti dell’Inps e dei singoli Enti di categoria, sulla quale si potranno presentare le domande.
Confesercenti, però, lancia l’allarme: sono molti, quasi 400 mila lavoratori, che rischiano di restare senza il bonus di 200 euro. Se, da un lato, i dipendenti che rispettavano i requisiti richiesti, hanno ricevuto il bonus direttamente in busta paga, i lavoratori indipendenti, invece, dovranno fare a gara per accaparrarsi il sostegno economico previsto. Il bonus, infatti, sarà assegnato in base all’ordine cronologico di presentazione della domanda, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
Come abbiamo visto le risorse ammontano a 600 milioni di euro, sufficienti solo per 3 milioni di persone, mentre gli aventi diritto sembrano essere, secondo le stime, almeno 3,4 milioni. Oltre 400 mila lavoratori indipendenti appartenenti a varie categorie rischiano di rimanere a bocca asciutta e di non poter accedere ad un bonus che spetta loro di diritto.
Come è già successo in passato, dunque, l’aiuto non andrà a finire in tutte le tasche di chi ne ha reale necessità, ma solo in quelle dei più fortunati.