Monete, controllate le 10 Lire che avete conservato: con questa ti compri un’auto
Monete da 10 Lire: potete comprarci anche un’auto. Ecco quanto può valere questa vecchissima moneta.
La numismatica è una disciplina che da sempre affascina sia esperti sia principianti. Esistono, infatti, monete rare che attraggono un po’ tutti proprio per il loro valore. Alcune valgono una vera fortuna e potrebbe anche essere che, in casa, dimenticata in un cassetto ce ne sia una di quelle più rare. Una particolare 10 lire, infatti, può valere anche 9.000 euro, quasi quanto il costo di un’auto.
La moneta in questione è molto ricercata dai collezionisti ed è stata coniata nel 1912.
La storia delle 10 lire, però, inizia con l’avvento del Regno d’Italia nel 1861. La prima, creata da Speranza Filippo, di Re Vittorio Emanuele II presentava la testa del re e la scritta VITTORIO EMANUELE, mentre sull’altra faccia era presente lo stemma sabaudo incoronato con rami di quercia e di lauro. A destra c’era il monogramma della Banca d’Italia e a sinistra il segno della Zecca. Queste monete del Regno d’Italia furono coniate dall’unificazione fino al 1865. I primi esemplari del 1861 mostrano la testa del Re di dimensioni più piccole rispetto a quella delle monete successive e avevano un diametro intermedio più grande rispetto alle dimensioni da 18 – 19,55 mm.
Storia delle 10 lire: qual è la più ambita?
Dal 1926 al 1230 è stata coniata la moneta con Vittorio Emanuele III. Questa moneta, “Biga” della quale sono autori Motti e Romagnoli, ha sulla faccia diritta la testa nuda del re con la scritta “VITTORIO EMANUELE III – RE D’ITALIA“, mentre sul rovescio l’Italia ha il fascio su una biga. La moneta è stata coniata a Roma. Il suo diametro è di 27 mm, mentre il peso è di 10 grammi.
La moneta chiamata “Impero”,coniata nel 1936 dall’autore Romagnoli, presenta e dalla parte diritta la testa del re, mentre sul rovescio l’Italia regge il fascio littorio. Peso e diametro sono uguali alla moneta da 10 lire “Biga”.
Con la Repubblica italiana sono state coniate le monete “Olivo” e “Spighe”. Della prima serie, la lega utilizzata era a base di alluminio. Il diametro è di 29 mm ed il peso è di 3 grammi e sono state coniate fino al 1950. La seconda serie, “Spighe” è stata coniata dal 1951 fino al 2001, l’anno del passaggio all’Euro. Dalla parte diritta è segnato un aratro e sul rovescio due spighe di frumento. Il metallo utilizzato è Italma ed ha un peso di 1,6 grammi.
La moneta che al momento ha maggior valore, è stata coniata del 1912, come abbiamo già detto ed è la 10 lire Aratrice. Questa moneta, se ben conservata, può arrivare ad avere un valore di 9.000 euro. Potete riconoscerla dalla sua parte diritta dove è presente l’Aratrice, ovvero l’emblema dell’Italia agricola.