Legge 104 e permessi: tutto quello che (forse) non sapete ancora (ed è meglio sapere)
Per i familiari di persone diversamente abili esiste la possibilità di usufruire di alcuni permessi speciali: ecco tutto quello che c’è da sapere sulla legge 104.
La legge 104 è quella normativa che garantisce permessi retribuiti alle persone che assistono familiari che presentano disabilità gravi.
Ci sono alcuni requisiti da rispettare: per poter godere di questi permessi, equivalenti a tre giorni mensili, bisogna essere lavoratori dipendenti ed essere genitori, anche affidatari o adottivi, coniugi, uniti civilmente o conviventi di fatto, parenti e affini fino al terzo grado di una persona disabile.
L’entrata in vigore del dlgs n.105/2022 cambia alcune cose per chi usufruisce della legge 104: i giorni di permesso possibili potranno essere alternati tra più lavoratori dipendenti per l’assistenza alla persona affetta da disabilità. Non è più indispensabile indicare il “referente unico” come in passato. C’è ancora molta confusione riguardo all’utilizzo dei permessi 104 ed è bene fare un po’ di chiarezza su tutte le diverse situazioni che si possono presentare.
Permessi per la legge 104: come richiederli e quali requisiti sono necessari
Come funzionano i permessi per la legge 104? La richiesta per poter usufruire dei tre giorni di permesso retribuito deve essere inoltrata all’Inps che verificherà poi se sussistono i requisiti necessari. Il lavoratore sarà retribuito dall’Inps tramite il proprio datore di lavoro: l’azienda di riferimento non può negare i permessi né chiedere giustificazioni riguardo all’utilizzo di questi giorni. Per quanto riguarda il settore scolastico i permessi 104 sono regolamentati dall’art. 15, comma 6 del vigente Ccnl scuola: “I permessi mensili (…) devono essere possibilmente fruiti dai docenti in giornate non ricorrenti.”
I giorni di permesso devono essere utilizzati esclusivamente per recare assistenza alle persone con disabilità grave e non possono essere usati per fare altro. Vengono effettuati controlli periodici per evitare che i permessi vengano usati per andare in vacanza o come ulteriori periodi di ferie. I permessi possono essere richiesti anche per assistere due persone disabili applicando la misura 3+3. A regolamentare questa situazione ci pensa la circolare INPS n.32/2012: il familiare da assistere deve essere il coniuge o la parte dell’unione civile o il convivente di fatto, oppure un parente o un affine entro il primo grado.
I permessi cumulativi sono ammessi per un unico lavoratore anche nel caso di assistenza a parenti o affini fino al secondo grado nel caso in cui abbiano compiuto i 65 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti, a condizione che i due familiari abbiano bisogno di assistenza in tempi e modalità differenti.