Crisi del gas: se in casa farà troppo caldo ci daranno 3.000 euro di multa
Contro la crisi energetica il governo ha deciso di mettere in atto un piano di controlli per verificare i consumi all’interno delle case degli italiani. I controlli prevedono in caso di violazioni multe fino a 3mila euro.
In vista dell’imminente arrivo della stagione fredda, i cittadini saranno tenuti a limitare il riscaldamento di abitazioni e uffici. Vediamo come.
Temperature ridotte in casa e uffici: La crisi del gas
Il piano prevede anzitutto l’imposizione sia per quanto concerne il pubblico che il privato, di una temperatura dei termosifoni inferiore di almeno un grado. Non si potrà quindi andare oltre i 19 gradi. E non viene esclusa la possibilità che il calo richiesto possa salire anche fino a 2 gradi centigradi. Di certo si sa che verrà concessa ai cittadini un’ora in meno di riscaldamento nell’arco della giornata e che sarà imposto un taglio di almeno 15 giorni alla consueta data di attivazione degli impianti. Questo significa presumibilmente far slittare il calendario fino a novembre.
Secondo il governo ancora in carica sarà così possibile conseguire risparmi variabili tra i 3 e i 6 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani si è mostrato ottimista e ha minimizzato l’impatto che queste modifiche avranno sugli italiani.
“È un piano abbastanza sostenibile e leggero soprattutto dal punto di vista della vita dei cittadini“, ha infatti dichiarato ieri Cingolani.
Multa salatissima per chi aumenterà troppo le temperature in casa: fino a 3000 euro
All’interno dell’informativa del ministero si specifica che verranno effettuati dei controlli a campione e un monitoraggio della rete nazionale in tutti i punti di prelievo. Ciò significa che gli amministratori di condominio saranno tenuti a intervenire per tenere più basse le temperature dei termosifoni. Oltre questo, gli Enti locali dovranno approntare un piano per effettuare ulteriori verifiche.
Sulle sanzioni ancora nulla di ufficiale, anche se è possibile fare delle ipotesi sulla base di alcuni dati di Confedilizia. Nel caso in cui si facesse riferimento al Testo unico sull’edilizia del 2001, nella parte in cui si parla del“risparmio e dell’uso razionale dell’energia“, in caso di violazione degli obblighi si stabilisce una multa “non inferiore a 516 euro e non superiore a 2.582 euro“.
Il governo potrebbe fare riferimento anche a un decreto che recepisce la direttiva europea sull’efficienza energetica nell’edilizia.“Il proprietario o il conduttore dell’unità immobiliare, l’amministratore del condominio, o l’eventuale terzo che se ne è assunta la responsabilità“ che non rispetta le imposizioni relative alla manutenzione degli impianti termici per la climatizzazione invernale è punito con una multa“non inferiore a 500 euro e non superiore a 3000 euro“.
Quello che resta da chiarire è chi si occuperà di effettuare i controlli e in che modo lo Stato deciderà di intervenire nelle case dei cittadini italiani.