Allarme latte, non si salva più nessuno: ce ne accorgeremo alla prima spesa
Granarolo-Lactalis lancia l’allarme: il latte potrebbe arrivare anche a 2 euro. Il costo dell’energia si fa sentire.
Di fronte ad un ulteriore incremento dei costi energetici, la Granarolo e la Lactalis lanciano l’allarme. Serve l’intervento del pubblico altrimenti il costo del latte potrebbe arrivare e superare i 2 euro al litro. Un costo questo impensabile per un alimento primario come il latte che fa parte della dieta di ognuno di noi.
In un comunicato congiunto hanno posto all’attenzione del governo una preoccupazione che appartiene ormai a tutto il settore agroalimentare. La situazione di crisi generale e l’inflazione galoppante ormai da 12 mesi, sta producendo i suoi effetti negativi anche sul settore lattiero caseario. Chiedono l’intervento del pubblico per risollevare le sorti di molte industrie della filiera.
Aiuti indispensabili: anche il settore lattiero caseario a rischio
I due gruppi antagonisti spiegano che l’inflazione ha ormai toccato, in maniera consistente, quasi tutte le voci di costo che compongono la filiera del latte. Ne hanno risentito, in particolare, i comparti che vanno dall’alimentazione animale fino al packaging e questo ha ovviamente reso necessario un aumento quasi del 50% del prezzo del latte.
La preoccupazione maggiore delle due compagnie è rappresentata dall’ulteriore incremento dei costi energetici. La difficoltà consiste nel trasferire gli aumenti dei costi sul mercato senza aggravare troppo le famiglie italiane, anch’esse in evidente affanno.
Entrambe le aziende, come hanno dichiarato, nonostante siano riuscite ad assorbire autonomamente un’inflazione che va tra il 25% e il 30%, evidenziano come da primavera il prezzo del latte per il consumatore sia comunque cresciuto e abbia raggiunto gli 1,75/1,80 euro al litro. Nessuna delle due esclude che non possa aumentare nel corso del 2022.
Il rischio maggiore è che questo fondamentale alimento della dieta italiana, possa subire una così forte penalizzazione, al punto da limitarne la disponibilità di consumo.