C’è il rischio che i soldi lasciati in giacenza sui nostri conti diventino di proprietà della banca o della posta: ecco quando fare attenzione ai propri risparmi e come evitare che vengano sottratti a nostra insaputa.
I titolari di conti correnti bancari o postali possono rischiare di perdere i soldi in giacenza perché gli istituti bancari e le Poste Italiane possono impadronirsi del denaro lasciato sui conti: ecco come e perché.
Si sentono spesso diverse raccomandazioni a proposito della gestione dei propri soldi sul conto corrente bancario o sul cosiddetto libretto di risparmio postale: non tutti sanno che proprio i risparmi che decidiamo di affidare alla banca o alla Posta possono diventare di proprietà dell’istituto di credito per diverse ragioni. A disciplinare questa procedura è uno specifico articolo del Codice Civile: stiamo parlando dei soldi in giacenza, cioè del denaro che viene lasciato sul conto.
L’articolo 1834 del Codice Civile chiarisce le norme in merito al deposito di denaro in un istituto di credito. Questo articolo parla del ruolo della banca o della posta, che intervengono come depositari di risparmi, che possono acquisire la proprietà dei contanti che abbiamo depositato sul nostro conto. Niente paura, però: quest’acquisizione è infatti solo temporanea. Gli istituti di credito possono disporre delle somme di denaro dei correntisti in giacenza solo fino a due scadenze temporali:
-la scadenza del contratto bancario: in questo caso il correntista può richiedere la restituzione dell’intera somma del denaro che aveva lasciato in deposito sul conto;
-una scadenza non prefissata che dipende, invece, dalla decisione del titolare del conto: in qualsiasi momento è possibile ritirare il denaro in giacenza senza incontrare alcun ostacolo da parte dell’istituto che è tenuto a restituire l’intera cifra.
I nostri risparmi sono, dunque, a disposizione della banca o della posta fino a quando non si decide di ritirarli o di chiudere il conto in questione. Lo stesso Codice Civile disciplina anche la tutela del consumatore: in particolare all’articolo 1852 sono definiti i diritti del correntista e la possibilità di accedere in qualsiasi momento ai risparmi depositati sul proprio conto. “Il correntista può disporre in qualsiasi momento delle somme risultanti a suo credito, salva l’osservanza del termine di preavviso eventualmente pattuito”: questa la dicitura ufficiale dell’articolo in questione, pensato per proteggere i correntisti da qualsiasi rischio connesso all’acquisizione del denaro da parte dell’istituto bancario di riferimento o delle Poste Italiane.