Pignoramento, cosa succede a chi è nullatenente? La risposta non è scontata
Quando si parla di pignoramento ci si chiede spesso cosa sia possibile sottrarre a chi non possiede nulla: ecco i dettagli della procedura di esecuzione nei confronti dei cosiddetti “nullatenenti”.
Il pignoramento si riferisce a quella particolare procedura durante la quale un creditore esercita il diritto di riscatto nei confronti di un debitore insolvente. Questo strumento può essere utilizzato dai creditori privati, dalle banche, dalle società finanziarie, ma anche dall’Agenzia delle Entrate, per debiti fiscali non pagati.
A rischiare il pignoramento sono i cattivi pagatori, iscritti nella black list del CRIF, dopo ripetuti solleciti di pagamento da parte delle specifiche agenzie di recupero crediti. In molti casi prima di arrivare al pignoramento è possibile trovare un accordo, anche con l’Agenzia delle Entrate, per ottenere una rateizzazione dell’importo dovuto. Ma in cosa consiste il pignoramento? Bisogna rispettare alcune regole durante l’esecuzione del provvedimento. Viene, ad esempio, data la precedenza ad oggetti pronti e di facile liquidazione, come denaro contante, oggetti preziosi, titoli di credito, mobili di pregio artistico o di antiquariato.
Pignoramento a chi non ha nulla: il controllo sulle proprietà nascoste
Quali sono gli oggetti impignorabili? Tra le cose che non possono assolutamente essere sottratte compaiono: gli oggetti sacri e di culto, la fede nuziale, la biancheria, armadi, tavoli, sedie, frigo e tutti gli elettrodomestici necessari, oggetti commestibili, armi, le decorazioni al valore, lettere, registri e scritti di famiglia e gli animali da compagnia. Non possono essere pignorati neanche gli utensili o gli strumenti necessari alla sussistenza del debitore.
Può capitare che il provvedimento di pignoramento sia emesso nei confronti di chi non ha beni di proprietà. In questo caso come si procede? Se il debitore si trova in situazione di comunione dei bene è possibile pignorare fino al 50% dei beni del coniuge, ma se questa situazione non dovesse verificarsi i creditori non potranno rivalersi in alcun modo. Avviando una procedura di pignoramento nei confronti di un debitore che non possiede nulla, si rischia di cominciare un percorso lungo e infruttuoso che non porta ad alcun tipo di risultato. Naturalmente, non bisogna dimenticare di procedere ad un controllo per verificare che la persona in questione sia effettivamente nullatenente e non nasconda, invece, soldi in conti correnti stranieri o carte prepagate.
Riassumendo: il pignoramento nei confronti di un nullatenente si può attuare su prima casa di proprietà, eventuali soldi in conti correnti su banche straniere, eventuali soldi su carte prepagate e sul 50% dei beni del coniuge nel caso di comunione di beni. Se non è possibile procedere in questo modo il pignoramento non potrà essere eseguito.