Superbonus, non ci sono buone notizie: 2 incredibili rischi
Ci sono delle problematiche che investono il SuperBonus oltre tutte le persone che lo hanno ricevuto. Viste le ultime modifiche che sono state fatte al Decreto.
Tutti i soggetti che hanno dato il via ai lavori con il cantiere bloccato, potrebbero non vedere l’opera conclusa.
Inoltre sarà ancora peggio per chi ha ricevuto il credito da parte dello Stato e rischia di doverlo restituire con le sanzioni. Ma perché? vediamo le motivazioni.
Rischio restituzione del Superbonus: non ci sono buone notizie
L’Enea ha mostrato i dati di luglio ed è emersa una conclusione dei lavori pari a 28,2 miliardi di euro, con spesa per lo Stato di 31 miliardi di euro. Non solo, si evidenzia anche che le opere ammesse a detrazione sono di più con un valore che arriva a 39,8 miliardi e una spesa per lo Stato di 43,7 miliardi.
Le novità in merito alla cessione del credito stanno mettendo i cittadini in allerta. Il committente sceglie di cedere il credito ad un soggetto o ad una impresa che effettua i lavori così da ottenere lo sconto in fattura. Una volta che si è superato il primo step, chi ottiene questo credito potrà utilizzarlo oppure cederlo ad un soggetto vigilato come la banca.
È un aiuto che viene incontro alle Banche così da togliersi dei crediti maturati, anche se la situazione non si sbloccherà minimamente. Lo scorso 23 giugno l’Agenzia delle Entrate ha emesso una circolare chiedendo alle istituzioni finanziare una diligenza a livello professionale per non incorrere in illeciti. Proprio per questo motivo l’Abi – Associazione bancaria italiana – ha chiesto alle banche la massima prudenza.
Questo significa che moltissime banche hanno già mandato avanti dei controlli, sollecitando i soggetti che non hanno presentato la documentazione completa o terminato i lavori. Altri fattori sono interpretabili, soprattutto quando emerge l’incoerenza patrimoniale tra il reddito attuale, il valore dei lavori richiesti e il patrimonio dei beneficiari.
Quali sono davvero i rischi del Superbonus
Le novità non sono positive, considerando il fatto che quando le cessioni ripartiranno tutti i costi dei prestiti saranno a carico di chi sta effettuando i lavori. È risaputo che la cessione non copre tutti i costi, per questo molte persone chiedono un prestito per poter pagare le imprese edili con un tasso di operazione molto alto.
Il SuperBonus è stato introdotto a maggio 2020 grazie al Governo Conte II. Questo ha creato non pochi disagi ai soggetti interessati. Oggi il rischio è che venga eliminato del tutto con tutte le conseguenti perdite. L’ex premier Mario Draghi non ha mai nascosto il suo disappunto in merito a questo Bonus.