Gas, ci aspetta un inverno difficile: cosa cambierà in casa e nelle scuole
Si prevede un nuovo aiuto per famiglie e imprese di fronte ai rincari di gas e luce: la situazione appare davvero complicata e i prezzi delle fonti energetiche spaventano gli italiani. Ecco cosa ci aspetta nei prossimi mesi.
Il prezzo del gas sul mercato continua ad oscillare, ma resta comunque sopra i 250 euro a megawattora. Si attende un nuovo decreto mentre ci si prepara all’ipotesi del razionamento dell’energia in aziende, scuole e abitazioni private.
Prima dello scioglimento delle Camere, l’esecutivo guidato da Draghi aveva deciso di evitare nuovi decreti rimandando tutto al nuovo governo, ma le successive iniziative appaiono inevitabili, soprattutto per ciò che concerne il sostegno economico alle famiglie. Si pensa di estendere il bonus sociale per chi si trova in difficoltà economiche e si ipotizza di azzerare temporaneamente l’Iva sul gas, che è stata già ridotta al 5%. Trovare nuovi fondi per coprire i sostegni non è semplice: finora sono serviti oltre 17 miliardi di euro e il rischio è che non rimanga molto su cui contare per la manovra finanziaria d’Autunno.
Emergenza gas: razionamento energetico nelle scuole e nelle imprese italiane
I dati raccolti dall’Istituto ricerche consumo ambiente e formazione (Ircaf) parlano chiaro: nel 2022 la famiglia italiana media spenderà almeno il 135% in più rispetto al 2020. Una delle alternative possibili prevede il razionamento, come indicato dall’Unione Europea in caso di stop alle forniture in arrivo dalla Russia. La Commissione Ue ha proposto di cominciare da un taglio del 7% dei consumi di gas e luce su base volontaria: si parla di un possibile spegnimento delle luci di sera nelle città italiane, così come di una chiusura anticipata dei negozi. L’Associazione nazionale presidi ha anche suggerito di anticipare le lezioni pomeridiane alle 14, per evitare di lasciare i riscaldamenti sempre attivi e sfruttare il riscaldamento della mattinata.
Saranno le imprese ad essere più colpite dal taglio dei consumi. in un’intervista al Tg5, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, ha parlato di aziende pronte al razionamento ed ha anche proposto l’imposizione di un tetto nazionale al prezzo del gas. Tra le diverse ipotesi si fa strada anche quella della sospensione dei certificati Ets, quei certificati che impongono il pagamento di un dazio per l’energia inquinante, e di una quota nazionale di produzione da fonti rinnovabili riservata all’industria manifatturiera.
L’emergenza energetica investe tutti i settori della vita quotidiana e si prevedono ulteriori grandi manovre a sostegno delle tasche degli italiani duramente colpite da questa situazione diventata ormai fuori controllo.