Come evitare il pignoramento dei soldi: è tutto legale
Esistono 3 modi assolutamente legali per evitare il pignoramento dello stipendio dal conto corrente. Meglio prevenire che curare.
Chiunque, che abbia creditori che lo inseguono o meno, dovrebbe conoscere qualche metodo legale per salvaguardare il proprio denaro ed evitare un eventuale pignoramento dal conto corrente.
Colui che ha contratto il debito, ovvero il contribuente che non ha pagato le imposte, deve sapere cosa fare se vuole impedire che beni e risparmi gli vengano espropriati, perché Creditori e Agenzia delle Entrate potrebbero avere facile accesso ai depositi su conti bancari o libretti postali.
Prima di tutto, bisogna fare in modo tale che creditori e fisco non autorizzino l’istituto bancario a bloccare le somme di denaro che abbiamo depositato sul conto. La prima arma di difesa, infatti, consiste nell’avere poca liquidità sul conto, ma come possiamo fare ciò senza il rischio di cadere in pratiche illegali?
3 modi legali per non incorrere in pratiche illecite
Il primo metodo per evitare l’esproprio coatto dei risparmi consiste nel mantenere il conto quasi vuoto effettuando prelievi costanti oppure trasferendo le somme di denaro su un altro conto che non deve essere intestato sotto il nome del contribuente che ha contratto il debito. Bisogna, quindi, aprire un altro conto corrente presso un’altra banca a nome di un familiare o una persona di fiducia.
Il secondo metodo legale, per evitare il pignoramento, consiste nel chiudere il conto corrente e dirottare le retribuzioni mensili, come ad esempio lo stipendio derivante dall’attività lavorativa, su una carta con Iban.
Il terzo metodo, invece, consiste nel lasciare sul proprio conto solo l’accredito dello stipendio o l’assegno pensionistico, in modo tale da far sì che il pignoramento avvenga solo in parte. In questo caso, infatti, è consentito l’esproprio forzato di una parte minima della retribuzione accreditata, perché si deve sempre garantire, al debitore, il diritto di sostentamento.