Spesa al discount, non più solo scatolame: cosa comprano oggi gli italiani
Durante gli anni ’60, in pieno Boom economico, gli italiani hanno iniziato a spendere senza badare troppo al prezzo. Le catene alimentari italiane erano, con i loro famosi marchi, ben distribuite e radicate sul tutto il territorio.
Ben presto, superato il miracolo economico, con la globalizzazione è cambiato anche il Mondo del commercio, innescando una competizione e una competitività senza eguali. Sicuramente, di questa situazione, ne hanno tratto maggiormente beneficio le famiglie italiane, che in vari momenti di crisi, hanno potuto scegliere e risparmiare, forse a scapito della qualità, almeno un tempo.
I discount, comunque, si sono dimostrati il comparto più florido del settore commercio, soprattutto grazie alla maggior qualità dei prodotti venduti.
Discount del nuovo millennio: non più solo detersivi
I primi discount, facili e comodi da raggiungere, in pratica dietro l’angolo di casa nostra, erano frequentati soprattutto per i detersivi, la carta igienica e lo scatolame. Salumi, latticini, frutta e verdura, carne e pesce si preferiva comprarli ancora dai rivenditori di fiducia, ma le cose sono cambiate negli ultimi anni grazie anche alle politiche commerciali delle proprietà dei discount. Oggi acquistiamo anche alimenti freschi e freschissimi.
Oltre ad investire un po’ in più sulla qualità degli alimenti, è di gran lunga migliorato anche il livello di igiene e di cura di questi punti vendita, in modo tale da vincere le resistenze psicologiche dei clienti.
Secondo i report, a febbraio 2022, gli italiani hanno acquistato presso i discount maggiormente formaggi, lattici, frutta e verdura, carne e anche creme detergenti e prodotti per la cura e l’igiene intima.
I discount, con gli anni, hanno adottato strategie diverse e hanno stretto accordi con le aziende italiane produttrici più vicine. La carne e il latte, ad esempio, non arrivano più solo dalla Germania e dall’Austria, ma anche dalle montagne italiane, insomma, sono sempre di più alla ricerca del chilometro zero, preferendo acquistare dai mercati locali.
Il rapporto qualità-prezzo, di conseguenza, e diventato molto più conveniente attirando così un numero sempre maggiore di acquirenti.