Ogni città ha i suoi quartieri pericolosi e malfamati a cui è meglio stare alla larga. Ecco secondo alcune statistiche quali sono i più rischiosi in Italia
Nel mondo sono numerosissimi i posti insicuri e in cui possono succedere cose spiacevoli. Si tratta ovviamente di località o di frazioni in cui vigono condizioni economiche deficitarie e dove di conseguenza si cresce con ideali di delinquenza e criminalità.
Nonostante i miglioramenti riscontrati negli anni, anche l’Italia deve fare i conti con queste realtà, che al contrario di quanto si pensi nell’immaginario collettivo, non sono riconducibili sono al meridione, bensì all’intera penisola.
In virtù di ciò andiamo a conoscere quali sono i quartieri più pericolosi del Bel Paese in base ai dati forniti dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno ed elaborati da “Il Sole 24 Ore”.
Partendo dal settentrione Quarto Oggiaro a Milano è il priamo quartiere che balza alla mente. Qui si svolge la “malavita” della città e i minorenni entrano a contatto con sostanze stupefacenti sia per motivi di traffico, sia per consumo personale. La situazione però sta pian piano migliorando soprattutto per via delle proteste della parte benestante del quartiere, stufa di vivere in queste condizioni.
Poco più giù c’è il Begato di Genova situato nella parte periferica della città. Il soprannome “quartiere dei morti ammazzati” è piuttosto emblematico e dà una precisa idea di ciò che succede all’interno di quest’area, caratterizzata da un forte degrado ambientale.
Andando a Napoli, ecco il colpo di scena. Scampia e i Quartieri Spagnoli non sono sono messi così male come raccontano le cronache nazionali. Sono in corso infatti delle azioni di rivalutazione piuttosto importanti, basti pensare che le famose vele di Scampia sono diventate oggetto di escursioni turistiche. Il reale problema della città partenopea è il centralissimo quartiere di Forcella, dove disoccupazione, abbandono scolastico, criminalità e spaccio sono ancora troppo diffusi.
Dalla Campania alla Sicilia il viaggio è breve. A Catania c’è il quartiere Librino considerato come il territorio più sconsigliato in assoluto da frequentare, soprattutto se si ha in tasca un portafogli con contanti e carte con ampia disponibilità. Traffici di armi e droga vanno per la maggiore e purtroppo alle volte si registrano anche alcuni omicidi.
Gli fa eco lo Zen di Palermo. Otre allo spaccio, fa scalpore l’alta dispersione scolastica (tra le maggiori dell’intera nazione), le famiglie che vivono in condizioni di indigenza piuttosto marcata e le montagne di rifiuti su cui i bambini si ritrovano a giocare.